Oggi vogliamo parlare di un tema molto interessante, ovvero delle riserve auree del Vaticano: l’oro del Papa.
Sin dall’antichità loro è stato utilizzato come metallo di valore e strumento di pagamento. Oltre ad essere un bene prezioso, loro è il metallo scelto per realizzare le monete antiche, a causa delle sue caratteristiche intrinseche: non arrugginisce, non si ossida ed è facilmente trasportabile e conservabile.
Ma con il passare del tempo e con la crescita del commercio estero è diventato sempre più difficile trasportare ingenti quantità di oro. Il trasporto, inoltre, era molto pericoloso sia se avveniva per mare, a causa della possibilità che la nave affondasse con la relativa perdita del metallo prezioso, ma anche via terra. In questo caso, infatti il trasporto dell’oro era un’operazione molto rischiosa perché poteva esserci l’attacco da parte dei briganti.
Per questo motivo si è deciso di trovare una soluzione mettendo in circolazione le banconote, che rappresentano il controvalore di un deposito aurifero. In pratica, la banconota da €10 corrisponde ad un deposito di oro tenuto presso il caveau della banca d’Italia.
L’oro del papa: quanto tonnellate sono?
Complessivamente l’Italia detiene 2452 tonnellate di oro costituite per la maggior parte da lingotti e una piccola parte in monete. La maggior parte dei lingotti italiani è di tipo tradizionale, ovvero con forma prismatica, anche se ce ne sono alcuni a forma di parallelepipedo. I lingotti contenuti nel caveau della banca d’Italia hanno un peso che varia da 4,2 Kg ad un massimo di 19,7 kg.
Va detto che non tutto loro italiano è contenuto nel caveau della banca d’Italia, una parte infatti è all’estero nelle sedi di altre banche centrali. Nello specifico ci sono 141 tonnellate a Londra e 145 in Svizzera. La scelta di conservare l’oro italiano all’estero è legata a ragioni di sicurezza.
Ora che sappiamo cosa sono le riserve aurifere, proviamo a mettere “il naso” nell’oro del Papa. L’Italia è il terzo paese al mondo tra quelli che hanno più oro, dopo Stati Uniti e Germania.
Anche il Vaticano fa la sua parte con ben 60 tonnellate di oro conservate nei suoi sotterranei. Se diamo un’occhiata alla classifica mondiale, dove gli Stati Uniti sono al primo posto con 8133 tonnellate di oro, la riserva aurifera del Vaticano sembra ben poca roba. Ma in realtà se relazioniamo la grandezza del Vaticano rispetto agli Stati Uniti, emerge che il Papa ha più oro.