Uno studio mette in allerta. Mangiare nelle ore notturne aumenta il rischio di mortalità più del doppio per diabete. Ci sono orari limite, scopriamo quali sono.
Il rischio di mortalità raddoppia per diabete se si cena tra le 23.00 e la mezzanotte. I risultati di uno studio rivelano un’amara verità per chi è abituato a consumare pasti notturni.
Il 15 marzo 2024 si celebra la Giornata Mondiale del Sonno. Per l’occasione la Società Italiana di Diabetologia ha ricordato la correlazione tra qualità del sonno e rischio di sviluppare il diabete di Tipo 2. I risultati di riferimento sono quelli di uno studio pubblicato su Nutrition & Diabetes che ha esaminato 41 mila persone. La ricerca si è concentrata sull’associazione tra consumo dei pasti in orario notturno, diabete e mortalità.
Il professore Angelo Avogaro ha riferito come l’orario in cui si consumano i pasti ha una rilevanza spesso ignorata. Se si assume cibo ad alto carico energetico nelle ore notturne, nello specifico, si espone il proprio corpo a maggiori rischi. Occorre controllare attentamente l’alimentazione soprattutto quando i pasti di notte sono una necessità lavorativa o sportiva.
Lo studio ha rivelato che cenare tra le 23.00 e la mezzanotte aumenta il rischio di mortalità più del doppio per diabete. Si parla di un incremento del 21% nel gruppo ad alta intensità calorica del rischio di mortalità generica e il doppio circa per diabete. Questo perché nell’organismo c’è un orologio all’interno del cervello che sincronizza le funzioni dell’organismo. Ad influenzarlo, ad esempio, la luce pur non distinguendo tra luce naturale e artificiale.
La vita moderna e l’elettricità hanno già alterano i ritmi con l’allungamento dei periodi di veglia nelle ore notturne e tutto questo influisce sull’orologio biologico. Il lavoro notturno, poi, aumenta l’alterazione dei ritmi naturali e comporta un aumento dell’indice di massa corpora, una riduzione del colesterolo buono nonché un aumento dei trigliceridi. Il consumo di cibo poco salutare peggiora il quadro generale.
Gli studi hanno riportato anche la necessità di dormire un sonno di qualità per sette o otto ore. Un riposo inferiore alle cinque ore aumenta il rischio di diabete di Tipo due anche seguendo un’alimentazione sana. Orario dei pasti, durata del sonno e tipo di alimentazione, in conclusione, sono tutte variabili che incidono notevolmente sull’aumento o meno dei rischi di mortalità fino a raddoppiare la percentuale per diabete. Se proprio si dovessero consumare pasti dopo le 23.00 occorre scegliere alimenti a basso carico energetico.
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