L’unicità di una bottiglia di vino stimata a 3.600 euro. Ricchi guadagni ad un’asta firmata Christie’s. Scopriamo cosa rende speciale il prodotto.
Avere tra le mani un tesoro e non saperlo. A volte guadagni facili sono ad un passo da noi ma non ce ne rendiamo conto. Monete, francobolli, quadri, bottiglie di vino, ogni oggetto potrebbe nascondere un valore inaspettato.
I collezionisti sono disposti a spendere molti soldi per un oggetto che reputano importante per completare la propria collezione. I numismatici sono alla costante ricerca di monete rare, con errori, relative a specifici contesti storici. Gli appassionati di filatelia, invece, collezionano francobolli.
Più sono vecchi maggiore sarà il valore soprattutto se legati a particolari accadimenti come l’Unificazione d’Italia. Poi ci sono i collezionisti di quadri disposti a pagare cifre importanti per poter appendere alla parete un dipinto di valore e poterlo ammirare in qualunque momento. Anche le bottiglie di vino potrebbero rendere somme elevate. Basti pensare che in una recente asta curata da Christie’s tre bottiglie di Petrus del 1990 sono state vendute per circa 11 mila euro.
L’asta di Christie’s che ha avuto luogo dal 15 al 29 febbraio 2024 ha fruttato in totale 1.471,062 dollari vendendo 245 lotti di vino da collezione. La bottiglia più costosa è Petrus 1990 dal valore di 3.617 euro. Il lotto era composto da tre bottiglie per un totale di 11.875 dollari, un vero affare considerando che online una bottiglia di Petrus si può acquistare a 6 mila euro.
Il costo più basso delle bottiglie vendute all’asta è legato alle condizioni non perfette delle etichette. Se fossero state perfette allora la cifra sarebbe stata molto più alta. Il Petrus Pomerol, infatti, è uno dei vini più costosi al mondo. Si tratta di un Bordeaux che ha acquisito sempre più valore negli anni nonostante non sia particolarmente datato. Nasce nel 1920 quando Madame Loubat comprò sette ettari di terreno nel Pomerol in Francia.
Una zona a quei tempi di seconda classe per la vitivinicoltura ma che oggi è terra di vini speciali. Da qui il valore elevato della bottiglia di Petrus ma il territorio non è il solo motivo del costo del prodotto. C’è anche l’attenzione estrema messa ad ogni passaggio delle produzione. A luglio le piante sono potate per aumentare la qualità dell’uva. La vendemmia si svolge in un pomeriggio per garantire uniformità di maturazione del frutto (sono impiegate circa 200 persone). Le uve utilizzate sono merlot vinificate in purezza. Ecco perché è il vino tra i più costosi al mondo.
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