In molti usano la spugna di plastica per lavare i piatti sporchi in cucina, ma non sanno che è un grave errore: ecco perché non usarla e che cosa prendere al suo posto.
Tutti non avranno problemi ad ammettere che lavare le stoviglie sporche a mano non è l’epitome del divertimento. Tuttavia, è una pratica che si deve fare necessariamente e ci sono alcuni consigli da prendere in considerazione per evitare errori.
L’arrivo della lavastoviglie nelle case delle famiglie italiane ha fatto risparmiare a questi tantissimo tempo e soprattutto ha tolto loro l’impiccio di dover stare diversi minuti in piedi con le mani sotto l’acqua. Al di là della comodità di avere in cucina l’elettrodomestico, alle volte è necessario lavare i piatti a mano, così come le posate e i bicchieri.
L’abitudine che ha la maggior parte delle persone quando decidono di lavare le stoviglie a mano è usare la spugna di plastica. In pochissimi sanno che l’utilizzo di questo strumento in cucina è un errore che non dovrebbe essere mai fatto per questioni ambientali e di salute.
Lavare i piatti a mano: cosa usare al posto della spugna di plastica
A spiegare il motivo per cui non bisogna mai usare le spugne di plastica per lavare i piatti, i bicchieri e le posate è un video postato da Valentina ed Edoardo tramite il loro account Instagram Viaggiatori Ecologici. I motivi sono sia per ragioni ambientaliste e sostenibili, ma anche per la salute di ogni persona.
Un team di ricercatori ha analizzato le spugne e ha stabilito che queste rimangono bagnate e umide dopo il loro utilizzo, alle volte anche con dei pezzetti di cibo attaccato. E quindi sono un luogo perfetto per la proliferazione di batteri al loro interno che potrebbero provocare infezioni.
Per non parlare del fatto che ogni volta che le spugne vengono sfregate contro piatti e bicchieri perdono un sacco di microplastiche che dallo scarico domestico finiscono dritte in mare essendo troppo piccole per essere filtrate. E quindi inquinano tutto ciò in cui vengono in contatto e venendo assunte dagli organismi marini per poi iniziare il viaggio della rete alimentare fino ad arrivare ad essere ingerite dall’essere umano.
Il consiglio che viene dato è quello di usare la luffa con le setole in fibra vegetale che si asciugano molto più velocemente rispetto alle spugne di plastica. In questo modo si ridurrà la proliferazione batterica. Oltre al fatto che si eviterà di buttare al mare migliaia di pezzi di plastica inutile.