A breve un alimento molto consumato costerà così tanto che nessuno potrà più acquistarlo. Vediamo insieme di cosa si tratta.
I rialzi hanno colpito tutti i settori: quello alimentare in primis. C’è un alimento il cui prezzo nei prossimi mesi aumenterà talmente tanto da diventare proibitivo e tutta l’economia che ruota attorno ad esso potrebbe avere un tracollo.
Nell’ultimo anno abbiamo assistito impotenti ad aumenti allarmanti che hanno colpito tutti i settori. Ad aumentare non sono state solo le rate dei mutui o i canoni degli affitti o le bollette di luce e gas. Purtroppo i rialzi non hanno risparmiato neppure i beni di prima necessità come i farmaci e il cibo. E quando si tratta di cibo, va da sé, che tagliare i costi oltre una certa soglia non è possibile.
Nutrirsi, infatti, è prima di tutto una necessità fisiologica. Ad aumentare non sono state aragoste, carni pregiate o cibi particolari. I rialzi più importanti hanno colpito gli alimenti che acquistiamo ogni giorno come frutta, verdura, olio, pane, legumi. Il peggio però deve ancora venire: a breve un alimento di uso comune costerà così tanto da mandare in tilt tutta l’economia europea.
Rincari sul cibo: ecco l’alimento che costerà di più
Possiamo scegliere cosa mangiare ma non possiamo scegliere di non mangiare affatto. Certo, si possono evitare sprechi e ridurre entro un certo limite i consumi ma più di tanto sul cibo non si può risparmiare. A breve un certo prodotto arriverà a costare così tanto che nessuno – o quasi- potrà più acquistarlo.
Di cosa si tratta? Del comunissimo zucchero. Il prezzo dello zucchero è già aumentato e continuerà a crescere nei prossimi mesi. Così i consumatori di tutta Europa potrebbero presto trovarsi a pagare cifre altissime per le confezioni di zucchero, oltre che per i dolci che lo contengono. I prezzi previsti per la stagione 2023-2024 sono di 1.000 euro a tonnellata: più del doppio rispetto alla stagione 2022-2023.
Il perché di questi rialzi decisamente spropositati è da ricercarsi non tanto nell’inflazione quanto negli attuali cambiamenti climatici e, in particolare, nella siccità. La scarsità di pioggia ha penalizzato la produzione di zucchero, che nell’ultimo anno è diminuita del 12%, e che secondo le previsioni degli esperti, potrebbe diminuire ancora. Di conseguenza i produttori si vedono costretti ad aumentare i prezzi e a rimetterci, ancora una volta, è il consumatore finale.
Ciò potrebbe anche spingere molti a fare a meno di questo prodotto che, alla fine, non è essenziale. Ma se, oltre ai privati, anche tutte le attività ristorative smettessero di acquistare zucchero per i prezzi troppo alti, questo metterebbe in crisi un’intera filiera produttiva e -tra produzione, imballaggio e distribuzione- salterebbero milioni di posti di lavoro in tutta Europa.