Scopriamo quali sono i casi in cui gli eredi possono cambiare il testamento del de cuius, anche dopo la morte.
Molti non sanno che gli eredi hanno la possibilità di cambiare il testamento dopo la morte del de cuius. La legge italiana individua i casi specifici in cui è possibile sfruttare quest’opportunità.
Il testamento è un documento con il quale una persona decide, quando è ancora in vita, come devono essere ripartiti suoi i beni tra gli eredi legittimi. Dopo aver redatto il testamento, il testatore ha la possibilità di modificarlo.
Infatti, con il passare degli anni possono accadere delle vicende per le quali il testatore potrebbe voler modificare le sue ultime volontà.
Ma molti non sanno che anche gli eredi hanno la facoltà di modificare il testamento post mortem. A tal proposito la legge individua i casi in cui è possibile mettere in atto tali modifiche.
Gli eredi possono modificare il testamento: ecco in quali casi
In base a quanto stabilito dalla legge italiana, il testamento, una volta scritto dal testatore può essere modificato o rivisitato. Quest’opportunità è riconosciuta sia se si tratta di testamento olografo che di testamento pubblico.
Il testatore può modificare il testamento in qualsiasi momento e tutte le volte che lo ritiene opportuno. Ma in base alla legge, anche gli eredi hanno quest’opportunità: modificare il testamento quando il testatore è morto.
Il contenuto di un testamento può essere modificato quando vi è una rinuncia di eredità da parte di uno degli eredi. In questo caso, dunque, bisogna nuovamente intervenire sulla divisione dell’eredità. La modifica è prevista anche in caso di impugnazione del testamento. Dunque, appare chiaro che non è possibile modificare il contenuto di un testamento dopo la morte del defunto, se tali modifiche sono finalizzate a distorcerne il senso e non rispettare la volontà del testatore.
Ma nei casi sopracitati, la legge ammette la possibilità di modificare il testamento post mortem. In particolare, in caso di rinuncia dell’eredità la quota dovrà essere divisa tra gli altri eredi, andando così a modificare la volontà del defunto. Lo stesso discorso vale anche in caso di impugnazione del testamento da parte di uno degli eredi. Quest’opportunità è riconosciuta dalla legge quando uno di questi ritiene che le quote di legittima spettanti non siano state rispettate.
In quest’ultimo caso, anche se il testamento riporta la volontà del defunto, il mancato rispetto delle quote di legittima, in base a quanto stabilito dalle leggi in vigore, permette di impugnare il documento e procedere ad una nuova ripartizione dei beni.
