La paura di parlare davanti agli altri accomuna molte persone, ma c’è un metodo che aiuta a superarla. Ecco in cosa consiste.
Avvocati, professori, politici, manager, attori e molti altri professionisti hanno paura di parlare in pubblico, fobia che tecnicamente è detta glossofobia. Pochissimi però hanno il coraggio di dirlo, anche perché è molto diffusa. Per fortuna ci sono molti modi per superarla e affrontarla nel migliore dei modi, per evitare che questa influisca negativamente sul lavoro e sulla socialità.
Comunicare gli altri è una cosa necessaria per chiunque. Ogni persona ha necessità di trasmettere idee e informazioni in modo efficace, provocando un impatto sul proprio interlocutore. Quello che però accomuna tante persone è la paura di parlare davanti altri, un’ostacolo che potrebbe generare gravi problemi soprattutto per chi lavora nel settore delle pubbliche relazioni.
Tra i timori più comuni per chi parla in pubblico è quello di fare brutta figura, ma anche di impappinarsi, bloccarsi o dimenticare un discorso finendo per essere giudicati inadeguati. L’ansia da prestazione, però, può essere battuta con diverse strategie. Un rimedio molto efficace contro la glossofobia è la tecnica della regola del tre, che è molto usata.
Paura di parlare davanti agli altri: usa la regola del tre
La tecnica della regola del tre non ha nulla a che vedere con la matematica, ma si tratta di una figura retorica che consiste nel raggruppare gli elementi in tre. È possibile applicarlo in diversi modi e può essere la chiave segreta per organizzare il proprio discorso e parlare tranquillamente davanti agli altri, senza ansie e timori.
A spiegare la tecnica è stato Dave Linehan, l’autore del libro Bulletproof: The Official Guide to Public Speaking, il quale ha detto che è meglio presentare le idee in trio perché sono più interessanti, memorabili e divertenti anche per chi ascolta. Si tratta di una tecnica usata fin dall’antica Grecia e l’implementazione del metodo dona buoni risultati.
Nella vita quotidiana è molto facile trovare degli esempi legati alla regola del tre. Parliamo dei tre colori del semaforo (rosso, giallo e verde), ma anche dei tre tempi verbali (passato, presente e futuro). Basti pensare anche che alcuni dei film e dei libri più popolari che sono in commercio hanno il formato della trilogia.
Si usa il numero del tre perché è semplice per la memoria, in quanto il cervello funziona per gerarchia e quindi è meglio che gli elementi vengono raggruppati così da ricevere più informazioni possibili. Inoltre, quando si deve persuadere l’interlocutore, si usano tre elementi per apparire più credibili, che siano aggettivi o considerazioni o fatti.