Paghetta sì, ma quanto bisogna dare ai propri figli? La cifra giusta

Dare la paghetta ai propri figli è giusto ma non bisogna esagerare. Gli esperti ci dicono qual è la cifra ottimale.

Dare la paghetta ai figli è un’abitudine piuttosto ricorrente. Non è un male purché vengano stabilite delle regole chiare e condivise da entrambi i genitori. Sentiamo cosa dicono gli esperti.

Quanto dare di paghetta
Molti genitori danno la paghetta ai figli – Nursenews.it

La paghetta settimanale o mensile è un’abitudine comune a molte famiglie. Non è un male perché consente ai bambini e ai ragazzi di imparare ad amministrare il denaro e, dunque, a darsi delle regole per non superare il budget di cui dispongono. Non esistono regole che possano valere per tutti in quanto ogni famiglia ha una situazione economica diversa. È importante, però, che vengano messi in chiaro alcuni aspetti e che le regole vengano rispettate da entrambi i genitori prima ancora che dai figli.

Un punto su cui non transigere, infatti, è proprio questo: se un genitore dice “a”, l’altro non deve dire “b” per compiacere il figlio altrimenti l’autorevolezza verrà meno e i ragazzi ci metteranno un attimo a capire come fare per approfittarne. È importante spiegare fin da subito ai figli che non ha senso fare un confronto tra la loro paghetta e quella dei loro amici proprio perché ogni famiglia ha una situazione economica a sé stante.

Paghetta: ecco qual è la cifra giusta

Gli esperti sono d’accordo su una cosa: la paghetta non deve essere erogata prima degli 8 anni. Prima di tale età un bambino è ancora troppo piccolo per capire il valore del denaro. Dare la paghetta ha dei pro e dei contro. Essa non deve mai essere vista come una ricompensa per mangiare le verdure o studiare o fare i compiti. Deve piuttosto essere vista come un modo per iniziare ad amministrare delle piccole cifre e imparare a risparmiare.

Paghetta, pro e contro
La paghetta deve insegnare a risparmiare – Nursenews.it

Una volta che si decide per la paghetta bisogna rispettare delle tempistiche: una volta a settimana o una volta al mese e niente extra nel frattempo. La paghetta poi non può essere né troppo bassa né troppo alta e non deve essere una forma di ricatto o di contrattazione tra genitori e figli. Non esiste una cifra esatta e, comunque, l’importo varia a seconda dell’età in quanto, mano a mano che un bambino cresce, crescono anche le sue necessità.

Un bimbo di 8 anni con la paghetta vorrà comprarsi un fumetto o un gelato; un adolescente potrà usare la paghetta per fare la ricarica al cellulare o per mangiare una pizza il sabato sera con i compagni di scuola. Indicativamente gli esperti consigliano di iniziare con 1 euro a settimana per i bambini di 8 anni fino ad arrivare a 50 euro al mese per gli adolescenti. Ma anche qui tutto dipende dalle possibilità dei genitori. In alternativa alla paghetta  i genitori potrebbero inserire la somma in un fondo sbloccabile alla maggiore età, momento nel quale i figli sono più responsabili.

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