La nuova allerta antibiotici non riguarda solamente la carenza nelle farmacie, fatto comunque molto grave, ma l’abuso di questo tipo di farmaci.
Gli antibiotici sono medicinali che da quando sono stati inventati hanno permesso di salvare milioni di vite, e anche oggi è così. Si sta verificando però un’inversione di tendenza, tanto più che sull’argomento si è espresso anche l’OMS, facendo intendere che presto potremmo avere gravi ripercussioni sulla salute.
Non siamo di fronte a nuove pandemie innescate da virus sconosciuti, tutt’altro: nei prossimi anni i virus che già conosciamo potrebbero diventare più forti e resistere all’attacco delle medicine.
In realtà questo fenomeno, che si chiama antibiotico-resistenza, è già in essere e la comunità scientifica è da anni che lancia moniti e avvertimenti. Andiamo a scoprire come mai c’è questo timore e soprattutto cosa possiamo fare noi cittadini.
Gli esperti ci spiegano sempre più di frequente come dobbiamo comportarci per preservare la nostra salute. Pensiamo a tutti i consigli nutrizionali o al fatto che possiamo effettuare screening precoci per scoprire in tempo le malattie più gravi.
Anche per le terapie curative – e la pandemia di Covid ce lo ha insegnato più di tutto – i medici divulgano le istruzioni per limitare i danni e non rischiare con pratiche sbagliate. Tra queste c’è l’uso degli antibiotici. Sappiamo che questo tipo di farmaco serve in caso di infezioni batteriche ma non per curare quelle virali. In sostanza, un antibiotico sconfigge un’infezione ma non serve per combattere l’influenza, il raffreddore o il Covid.
Purtroppo molte persone ricorrono all’uso di antibiotici anche quando non è necessario e questo può causare diversi problemi: in primis, non fa bene alla salute e in secondo luogo aumenta il rischio di antibiotico-resistenza. Perché i batteri, alla lunga, stanno trovando il modo di resistere, appunto, all’azione di questi medicinali.
Dobbiamo però anche riflettere sul fatto che l’abuso da parte delle persone non è l’unico fattore che sta innescando i pericoli derivanti dall’antibiotico-resistenza. Basti pensare che per decenni – e accade tutt’ora – le aziende che allevano gli animali destinati al consumo umano usano gli antibiotici preventivamente, per non farli ammalare.
Molti studi scientifici hanno dimostrato che assumiamo, quindi, indirettamente gli antibiotici, nutrendoci di animali “contaminati”. Sono state trovate tracce di farmaci anche nel latte, perché le mucche vengono curate contro mastiti e infiammazioni mentre vengono munte meccanicamente. Le conseguenze dell’antibiotico-resistenza sono facilmente intuibili: virus che oggi possiamo debellare potrebbero tornare a essere mortali per l’uomo.
Le persone possono contribuire a limitare questo fenomeno, senza dubbio: informandosi bene dal proprio medico di famiglia prima di assumere medicine e farmaci, antibiotici compresi. Dall’altra parte, però, anche le normative che regolano l’uso di medicinali in ambito veterinario dovrebbero essere cambiate, in modo che agendo su più fronti si possa evitare il peggio.
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