Sono in aumento i casi di Metapneumovirus umano (Hmpv) e la comunità scientifica teme una nuova infezione a livello globale.
La pandemia da Covid è stata solamente l’inizio di quella che potremmo definire una nuova era delle pandemie. Purtroppo, per diverse cause, le popolazioni sono sempre più a rischio e oggi l’espansione di un virus ce ne dà conferma.
Negli USA si stanno verificando sempre più casi di infezione da Hmpv, e ciò che preoccupa è che le difese immunitarie dei colpiti non riescono a rispondere adeguatamente alle cure farmacologiche.
A rischio la salute dei bambini e di tutte le persone fragili, come anziani, donne in gravidanza e soggetti con deficit nel sistema immunitario.
L’Hmpv è una nuova infezione o si tratta di un virus conosciuto?
Il Metapneumovirus umano (Hmpv) non è in realtà un nuovo tipo di virus. Fu scoperto nei primi anni 2000 a causa di una sorta di epidemia tra i bambini al di sotto di 5 anni e si intuì che fosse un virus legato alla variante che colpiva gli uccelli, e causava negli umani disturbi respiratori anche gravi.
L’Hmpv appartiene alla famiglia dei paramyxovirus, e fino ad oggi era comunque tenuto sotto controllo. Le infezioni si verificano ciclicamente, di solito durante il cambio di stagione. I suoi effetti sull’organismo sono simili a quelli di altri virus respiratori, e vanno a causare difficoltà respiratorie, raffreddore, tosse e febbre. In genere, però, i soggetti infettati guariscono in una settimana, e in alcuni casi la malattia è asintomatica.
I dati che arrivano dall’America però non sono affatto rassicuranti: fino a prima dell’avvento del Covid, l’Hmpv colpiva una determinata percentuale di soggetti, mentre oggi il CDC ( Centres for Disease Control and Prevention) ha segnalato per il mese di marzo un incremento di oltre il 36% rispetto al consueto picco stagionale.
Una delle ipotesi al vaglio degli studiosi è che le persone (soprattutto i bambini) abbiano subito un calo generalizzato delle difese immunitarie a causa dei lockdown e dell’uso continuativo delle mascherine. Fatto, questo, che anche in Italia è stato ritenuto responsabile dei picchi di influenza del 2022-2023. In sintesi, i comuni virus che sono sempre circolati, adesso possono essere più pericolosi perché le persone si sono indebolite.
Se come previsto dal CDC il virus è destinato a circolare di più e ad arrivare anche da noi, dobbiamo farci trovare preparati, naturalmente senza farci prendere dal panico Il virus Hmpv causa sintomi simili all’influenza e si diffonde allo stesso modo, tramite le goccioline del respiro, con gli starnuti, la tosse, e il contatto diretto con chi è contagiato. I disturbi sono a carico delle prime vie respiratorie, e al momento non esiste un vaccino specifico ma solo cure per tenere sotto controllo l’infezione.
Una volta che il medico/pediatra ha diagnosticato la malattia, darà la terapia farmacologica più idonea. Se i sintomi non scompaiano entro 3-7 giorni, è bene fare un nuovo controllo per accertarsi che l’infezione non si sia aggravata. Questo perché nei soggetti più deboli e in rari casi l’Hmpv innesca condizioni più gravi, come bronchiolite o polmonite.