La cervicalgia si può alleviare con l’alimentazione. Lo stomaco e il collo sono collegati, e di conseguenza, prestando attenzione al primo, si otterranno benefici sul secondo.
Può sembrare sorprendente eppure il dolore cervicale può essere curato con una corretta alimentazione.
La cervicalgia è un disturbo tra i più diffusi nel mondo occidentale. Comporta un’infiammazione cervicale che riguarda le vertebre superiori della colonna vertebrale, volte a sostenere collo e testa. Il dolore cervicale è associato a disturbi sensoriali, vertigini, cefalea e nausea. I muscoli del collo e del dorso diventano rigidi e contratti causando fastidi.
Come accennato tantissime persone ne soffrono, specialmente a causa delle troppe ore passate davanti a un computer o allo schermo di uno smartphone. In realtà esistono diverse forme e intensità di cervicalgia e anche i sintomi possono variare. C’è chi avverte anche formicolio alle braccia, disturbi della vista e dell’udito. Consultare il proprio medico è fondamentale per capire come alleviare il dolore ma è bene sapere che l’alimentazione può essere un punto da cui partire.
Cervicalgia e alimentazione, qual è la correlazione
Il collo ha sette vertebre cervicali ma il suo movimento dipende anche da altre strutture corporee limitrofe, principalmente dalle vertebre dorsali, dalla mobilità della gabbia toracica nonché dai muscoli delle spalle e della scapola. Incidono anche il primo tratto del sistema digerente (bocca, stomaco e duodeno).
Il movimento armonico di tutte le strutture citate consente all’individuo di muoversi, masticare, girare la testa, deglutire. A dirigere il balletto è il sistema nervoso con la parte del cervello che gestisce il sistema posturale. Ma alle volte sembra che questa macchina perfetta si possa inceppare. E arrivano la cefalea, l’acufene, i disturbi ad udito e vista.
Le cause della cervicalgia possono collegarsi, come detto, a posture sbagliate (dove non ci sono stati traumi, colpi di frusta o cadute) che diventano funzionali. Nessun trauma, dunque, alla base del dolore, ma un disordine del sistema tonico posturale. Il tratto cervicale comincia a funzionare male e ad essere dolorante perché il cervello risponde in questa maniera a una esigenza di adattamento.
Il segnale parte proprio dal sistema digerente, dallo stomaco e dal duodeno, correlati alle vertebre dorsali. Se la parete gastrica è irritata provoca dolore, se compressa e mobilizzata l’infiammazione dello stomaco e del duodeno condiziona le strutture collegate come le vertebre toraciche o dorsali. La gastrite, poi, riduce la mobilità del diaframma con conseguente riduzione della capacità di espansione della gabbia toracica.
Entrando meno ossigeno, si attiva la respirazione accessoria, coinvolgendo i pettorali, muscoli adatti a lavorare per poco tempo intensamente. Se rimangono attivi a lungo vanno incontro a contratture da difesa e perdita di elasticità. Da qui il via ad una serie di dolori che possono causare i sintomi della cervicalgia.
Per evitare il dolore cervicale è bene partire dall’alimentazione evitando i cibi che causano o aumentano la gastrite e il reflusso esofageo come caffè, the verde, bibite gassate, alcool, grassi, pomodori e così via. Meglio optare per cibi che si digeriscono velocemente ed evitare il fumo. Sì invece ad integratori a base di curcuma e boswelia (assumerli solo dopo aver consultato il medico). Consigliata anche l’attività fisica per rinforzare i pettorali e i trapezi.