Attenzione perché sul mantenimento dei figli le regole sono molto precise e non si può sfuggire alle decisioni del Giudice
In tema di mantenimento, se il genitore che è tenuto a versare mensilmente il denaro sufficiente a crescere i figli non lo fa, può andare incontro a seri problemi, e non soltanto amministrativi.
Esistono molti strumenti legali per garantire che l’ex coniuge o genitore non convivente paghi quanto deciso in sede di separazione dal Giudice. Le prassi però non sono mai le stesse perché ogni situazione è a sé. Andiamo dunque ad approfondire le varie casistiche e cosa succede a chi non adempie agli obblighi.
Anticipiamo subito che la condotta del genitore che non versa il denaro all’ex coniuge per i figli viene valutata civilmente ma anche a livello penale. Questo perché entrambi i genitori hanno l’obbligo legale di provvedere al benessere della prole sotto tutti i punti di vista. Ricordiamo che ciò vale sia per i genitori sposati che si sono separati, sia per quelli che hanno messo al mondo dei figli anche senza contrarre il matrimonio, civile o religioso.
Il mantenimento dei figli è regolato da Leggi precise: cosa succede a chi non paga
Come accennato all’inizio dell’articolo, esistono vari modi per indurre il genitore che non versa il denaro dovuto a provvedere. Il coniuge che non riceve l’assegno dovrà rivolgersi a un avvocato, che in base alla situazione provvederà al pignoramento, sequestro dei beni, a una richiesta di pagamento diretta o alla denuncia/querela. Il reato che si prefigura è quello di “violazione degli obblighi di assistenza familiare”.
In prima battuta, se il genitore non versa l’assegno, l’ex coniuge può inviare una lettera di diffida, che intima al pagamento in tempi veloci. Solitamente si parla di 15 giorni. La non risposta comporta una seconda azione legale, l’atto di precetto: si tratta di un’intimazione più stringente, dove i termini per regolarizzare il pagamento si riducono ulteriormente.
Se anche con questa mossa il genitore continua a non versare quanto dovuto, la parte lesa potrà far pignorare i beni o anche lo stipendio del coniuge inadempiente. Questo può succedere anche per mancati pagamenti da più di 30 giorni.
A seconda della situazione in essere, il Giudice può anche stabilire che vengano pignorati i beni mobili e immobili del coniuge che non ha versato le somme dovute; ciò perché la volontà è sempre la medesima, ovvero garantire il benessere dei figli. Le azioni decise in Tribunale possono diventare ancora più forti se c’è il pericolo che il coniuge inadempiente disperda il patrimonio, avendo così la “scusante” di non poter pagare.
Se la mancanza di interesse verso i figli si manifesta anche e soprattutto a livello affettivo, e magari continuano a sussistere le inadempienze economiche, la parte lesa può andare anche oltre. A seconda della situazione, infatti, può chiedere persino l’affidamento esclusivo dei figli e far perdere ogni diritto all’ex coniuge. Nei casi più gravi, se la condotta del genitore è dolosa da più punti di vista, le denunce possono sfociare in accuse precise e nel carcere fino a 1 anno.