Lo sport nei bambini può essere causa di ansia. Se prima di una gara tuo figlio manifesta insicurezza ed è poco sereno puoi aiutarlo, seguendo questi consigli.
Far praticare sport ai bambini è una scelta saggia e rappresenta un ottimo investimento per il futuro. Lo sport, durante la fase evolutiva, permette ai bambini di migliorare la loro socialità, di superare paure e insicurezza, di accrescere l’autostima e di migliorare la coordinazione.
Lo sport nei bambini è sicuramente una palestra di vita, che aiuta lo sviluppo corporeo ed emotivo. Tuttavia, alcuni bambini possono avere difficoltà a gestire l’ansia legata ad una gara o ad una competizione.
Provare tensione prima di una prova è assolutamente normale, tuttavia il bambino va aiutato perché questa condizione non si trasformi in ansia vera e propria. Di fatto, una condizione d’ansia non va mai sottovalutata. In questo caso, il ruolo del genitore è fondamentale.
Scopriamo cosa possono fare mamma e papà per aiutare il figlio o la figlia a vivere con maggiore serenità i momenti che precedono la gara.
Sport nei bambini: tanti benefici, ma attenzione ai rischi
Lo sport praticato in età scolastica diventa uno spazio di crescita per i giovani, che hanno la possibilità di sperimentare il proprio corpo e le proprie emozioni, imparando a superare i limiti. Tuttavia, lo sport può essere anche causa di disturbi d’ansia, a causa della pressione avvertita prima di una gara.
Nella maggior parte dei casi, la mancanza di serenità del bambino, che si appresta ad una gara, può essere legato alla paura di essere esposti al giudizio degli altri. Questa situazione oltre a mancanza di sicurezza nel piccolo, crea anche frustrazione nei genitori che, in molti casi, non sanno come intervenire per aiutare il figlio a superare questa difficoltà.
L’ansia pre-gara è il risultato di una combinazione di diverse emozioni, per le quali il piccolo fa ancora fatica a gestire in maniera sana. Dopotutto, le emozioni sono assolutamente normali, ciò che non va bene è essere sopraffatti da esse tanto da rimanerne intrappolati e non riuscire ad agire.
L’ansia, infatti, può bloccare completamente una persona, perché ha la funzione di attivare delle difese in presenza di presunti pericoli o cambiamenti. Anche se il bambino generalmente non è ansioso, la condizione di eccessiva tensione legata allo svolgimento di un’attività sportiva non deve essere sottovalutata: bisogna intervenire per aiutare il piccolo a gestire queste situazioni, così che in futuro sarà in grado di autocontrollarsi di fronte a prove più ardue.
Ad ogni modo, l’ansia del bambino, che deve prendere parte ad una gara, è legata a due condizioni: l’importanza data al risultato e l’esito incerto della gara.
Le condizioni d’ansia si manifestano attraverso sintomi psicosomatici come mal di testa, mal di pancia, tachicardia, tremori, nodi alla gola e blocchi emotivi. Generalmente lo stato d’ansia deriva tra la differenza che c’è tra la percezione delle proprie capacità e il grado di difficoltà della sfida.
Come intervenire
La prima regola per evitare ansia nel bambino che pratica sport consiste nel non forzare il piccolo a partecipare ad una gara per la quale non si sente pronto. È importante ricordare che lo sport ha molteplici finalità: la competizione è l’ultima. Occorre ricordare al bambino che ciò che conta è divertirsi, per questo motivo è bene evitare di dare consigli e indicazioni che possono aumentare le pressioni avvertite dal bambino.
È giusto sostenere i bambini ma in maniera disinteressata, soprattutto rispetto al risultato.
Un fattore da non sottovalutare è l’importanza della respirazione. Grazie ad una corretta respirazione è possibile regolare i livelli di ossigeno nel corpo permettendo al cervello e al corpo di lavorare meglio. Per questo motivo, è utile insegnare la respirazione diaframmatica che permette di ossigenare maggiormente il sangue, aiutando a rilassare il corpo.
