Se la tosse nei bambini è persistente e sembra non passare, i genitori devono sapere come agire per evitare complicazioni.
Vediamo cosa fare se i bimbi non smettono di tossire, i trattamenti e le possibile cure da seguire dopo aver consultato il medico.
I genitori sono molto apprensivi nei confronti dei figli soprattutto quando si tratta di salute. Febbre, tosse e mal di gola sono sintomi comuni riconducibili la maggior parte delle volte ad un’influenza oppure a patologie diverse come la febbre periodica o un’infezione più profonda. Qualunque sia il sintomo sospetto è bene chiamare subito il pediatra e capire con lui la strada giusta da seguire. Mai agire in autonomia soprattutto se si somministrano medicinali non avendo le competenze per agire in tal senso.
La tosse nei bambini, perché si verifica
La tosse è un riflesso fisiologico che può avere diverse cause. Vengono coinvolte le vie aeree ma ad inviare il segnale è il sistema nervoso. Il motivo principale scatenante la tosse è il raffreddore. Si aggiungono allergie, patologie dell’apparato respiratorio, la presenza di un corpo estraneo, il reflusso gastroesofageo. Due colpi di tosse non spaventano sicuramente i genitori, ma quando diventa persistente la preoccupazione inizia a crescere.
È bene distinguere subito tra tosse cronica e acuta. La prima prevede una fase in cui il bimbo tossisce in maniera continua mentre la seconda sembra non andare mai via. La fase cronica può essere dovuta al Covid, ad esempio, all’asma, ad una terapia farmacologica oppure all’irritazione dell’esofago. Se la condizione non dovesse essere associabile ad apparenti problemi di salute è bene consultare subito il medico.
Il professionista da contattare
Il medico specialista in caso di tosse persistente è lo pneumologo. Probabilmente sottoporrà il bambino ad un esame completo che includerà l’anamnesi familiare e il quadro clinico del minore. Chiederà i disturbi di cui ha sofferto e di cui soffre, ogni quanto si ammala, i luoghi che frequenza, eventuali muffe o sostanze con le quali potrebbe essere entrato in contatto. Potrebbe prescrivere esami per diagnosticare eventuali allergie o altre problematiche ed escludere infezioni a carico di bronchi e polmoni.
Solamente dopo aver individuato la causa allora sarà possibile conoscere il trattamento da seguire. L’automedicazione è sconsigliata a meno che la tosse nel bambino non sia sicuramente associata ad un raffreddore o all’influenza. Per i bimbi con meno di 12 anni la somministrazione di medicinali deve essere sempre effettuato solo dopo consulto medico. L’errore da evitare è quello di attendere troppo tempo prima di chiamare uno specialista pensando di risolvere il problema con autodiagnosi.