Pensione anticipata, come ottenere cinque mesi “di sconto” | In pochi lo sanno

I lavoratori possono andare in pensione anticipata ottenendo uno sconto di cinque mesi sul requisito anagrafico.

L’uscita dal mondo del lavoro può essere anticipata di cinque mesi rispetto ai requisiti minimi per accedere alla pensione di vecchiaia.

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Nursenews.it

Il sistema previdenziale italiano prevede per tutti i lavoratori la possibilità di andare in pensione al compimento dei 67 anni avendo maturato venti anni di contribuzione (pensione di vecchiaia). Alcuni cittadini, però, possono contare su uno sconto anagrafico di cinque mesi riuscendo, così, ad ottenere il pensionamento a 66 anni e sette mesi.

L’anticipo si potrà richiedere solamente rispettando specifici requisiti così come avviene per ogni altra forma di scivolo pensionistico differente dalla pensione di vecchiaia. Poniamo l’esempio di Quota 103 che prevede il compimento dei 62 anni e la maturazione di 41 anni di contributi o della pensione anticipata ordinaria che consente di lasciare il lavoro con 42 anni e dieci mesi di contribuzione (41 anni e dieci mesi per le donne). Insomma, ogni forma ha le sue condizioni. Oggi capiremo come uscire dal mondo del lavoro a 66 anni e sette mesi.

In pensione anticipata a 66 anni e sette mesi, i requisiti

Ogni due anni i requisiti di accesso alla pensione vengono modificati per adeguarsi all‘andamento della speranza di vita. Nel 2019 c’è stato l’ultimo innalzamento con il requisito anagrafico di accesso alla pensione di vecchiaia alzato a 67 anni di età (cinque mesi in più rispetto l’ultimo valore). Nessun adeguamento fino al 31 dicembre 2026, invece, per la pensione anticipata.

La normativa è differente per i lavoratori che svolgono mansioni faticose e pesanti. Questi sono stati esclusi dall’ultimo adeguamento – quello del 2019 – con la conseguenza che possono andare in pensione al compimento dei 66 anni e sette mesi.

Le categorie beneficiarie della tutela

A poter andare in pensione anticipata a 66 anni e 7 mesi sono

  • i lavoratori impegnati in mansioni particolarmente usuranti come i lavori
  1. in galleria, in cava o nelle miniere,
  2. nelle cave,
  3. nelle gallerie,
  4. in cassoni ad aria compressa,
  5. svolti dai palombari,
  6. ad alte temperature,
  7. di lavorazione del vetro cavo,
  8. espletati in spazi ristretti,
  9. di asportazione dell’amianto,
  • lavoratori notturni o a turni che prestano attività di notte per almeno sei ore in almeno 64 giorni lavorativi all’anno oppure per almeno tre ore nell’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino per periodi pari ad un anno lavorativo,
  • i lavoratori alle dipendenze di imprese per le quali sono vigenti voci di tariffa per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (prodotti dolciari, macchine per cucire, trasformazione resine sintetiche, elettrodomestici, costruzione rimorchi…)
  • conducenti di veicoli con capienza superiore a nove posti adibiti al servizio pubblico di trasporto collettivo.

Lavori gravosi e pensione anticipata

Possono lasciare prima il lavoro anche i dipendenti che svolgono attività gravose (DL 5 febbraio 2018 articoli 1 comma 148) ossia

  • conciatori di pelli e pellicce,
  • operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici,
  • conduttori di gru o macchinari mobili,
  • conduttori di convogli ferroviari, mezzi pesanti e camion,
  • personale delle professioni sanitarie infermieristiche,
  • addetti all’assistenza personale di soggetti non autosufficienti,
  • insegnanti della scuola dell’infanzia,
  • facchini, addetti allo spostamento delle merci,
  • operatori ecologici,
  • operari dell’agricoltura, zootecnia e pesca,
  • pescatori della pesca costiera, in acque interne e alto mare,
  • marittimi imbarcati,
  • lavoratori del settore siderurgico.

Condizione necessaria per il pensionamento anticipato di cinque mesi è aver maturato minimo 30 anni di contribuzione.

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