Sfogliando vecchie foto di famiglia una donna ha trovato accidentalmente due vecchi titoli fruttiferi da mille lire: oggi valgono una fortuna.
Adesso la signora proverà a incassarli malgrado siano passati più di ottant’anni dalla loro emissione. Ecco cosa è successo.
A tutti noi capita talvolta di voler fare un tuffo all’indietro, ai tempi di una volta, facendo riaffiorare antichi ricordi della nostra infanzia o, più indietro ancora, della nostra famiglia. Al giorno d’oggi sono gli smartphone o i social a custodire gli album dei ricordi delle nostre esistenze. Basta sfogliare le vecchie foto postate su Facebook o su Instagram per risalire il corso del tempo e rievocare momenti più o meno felici nel corso della nostra personalissima operazione nostalgia.
Forse ci siamo dimenticati però che un tempo non funzionava così. Prima dell’avvento dei social la rievocazione dei tempi passati doveva necessariamente passare attraverso i vecchi albi di famiglia, unica maniera per riportare alla memoria e alla vista le vecchie foto ingiallite dal trascorrere inesorabile del tempo. Talvolta però questa operazione dal sapore romantico e al tempo stesso identitario può far riaffiorare non soltanto ricordi e emozioni dal mare magnum di un passato che credevamo magari sepolto per sempre.
È quanto capitato alla signora Teresa, una donna di 70 anni di Aversa, comune campano in provincia di Caserta. La signora stava frugando proprio tra le vecchie foto di famiglia, forse intenzionata soltanto a ridare luce al passato.
Ma coi ricordi in questo caso è ritornato a galla anche qualcos’altro. Nella fattispecie parliamo di due buoni postali fruttiferi risalenti all’ormai lontano 1942, ciascuno dei quali dal valore di mille lire.
Dopo aver recuperato quei due buoni degli anni Quaranta, Teresa ha pensato bene di farseli valutare. Per avere una stima del loro valore si è rivolta così ai consulenti dell’associazione di settore ‘Giustitalia’. Ebbene, dalla stima del consulente è emerso che i due buoni sono rimborsabili, comprensivi degli interessi, della rivalutazione e della capitalizzazione dalla data di emissione a quella del loro ritrovamento, con una cifra corrispondente alla bella somma di 85.350 euro.
Insomma, il passato ha fatto davvero una bella – oltre che inattesa – sorpresa alla signora di Aversa. La quale dopo il fortunoso – e fortunato – ritrovamento si è affrettata a conferire mandato all’associazione Giustitalia – che si occupa a livello nazionale e internazionale del rimborso dei buoni postali e dei titoli di Stato – di agire in modo da recuperare la somma presso le Poste italiane ed il Ministero delle Finanze. Ovvero preso i due enti obbligati in solido, afferma l’organismo, a “onorare” ogni debito preesistente anche alla nascita della Repubblica Italiana (sorta, come si sa, dopo il referendum istituzionale del 2 giugno 1946 che decretò la fine della monarchia).
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