I rimborsi 730 arriveranno direttamente sulla busta paga del lavoratore o sul cedolino del pensionato. Quali date sono da segnare sul calendario?
Compilando la dichiarazione dei redditi si conoscerà l’ammontare del rimborso o del debito nei confronti del Fisco. Approfondiamo la previsione più ottimistica.
Dal giorno 2 maggio 2023 sono online i modelli 730 precompilati dall’Agenzia delle Entrate. Tanti contribuenti stanno già verificando le informazioni inserite per procedere con un rapido e indolore invio non dovendo modificare o aggiungere alcun dato. Per tanti altri cittadini, invece, la presentazione della dichiarazione dei redditi non è così semplice. Ricorreranno all’aiuto di CAF e patronati oppure del commercialista per evitare di compiere errori. In ogni caso, una volta compilato il modello 730 si saprà se si è in credito o in debito verso il Fisco. Nel primo caso il contribuente riceverà una certa somma di denaro come rimborso delle spese effettuate.
Ad erogare la somma sarà l’azienda presso la quale il dipendente lavoro versandola nella prima busta paga utile. Il pensionato, invece, riceverà il rimborso con il cedolino della pensione a distanza di due mesi dall’inoltro della presentazione della dichiarazione. Chi presenterà il modello 730 senza sostituto d’imposta dovrà, invece, attendere l’accredito da parte dell’Agenzia delle Entrate e passerà più tempo. Ecco il calendario completo.
Calendario rimborsi 730 nel 2023
La data dell’accredito varia da contribuente a contribuente dipendendo dalla data di inoltro della dichiarazione dei redditi. Prima si procede con la compilazione del modello 730, dunque, prima si riceveranno i soldi. I dipendenti che invieranno il documento entro il 31 maggio riceveranno il rimborso già a fine giugno. Chi procederò entro il 30 giugno potranno ottenere il rimborso in busta paga già a luglio mentre i pensionati nel mese di agosto o al massimo a settembre.
Tardando con l’invio i tempi si allungheranno. Chi aspetterà l’ultimo momento – generalmente il 30 settembre ma nel 2023, cadendo di sabato, slitta al 2 ottobre – dovrà attendere i soldi nella busta paga di fine novembre o nel cedolino di dicembre. Qualora la somma a credito sia particolarmente elevata – sopra i 4 mila euro – si dovrebbe attendere la fine dell’anno anche procedendo subito con la presentazione della dichiarazione dei redditi. Tardando si potrebbe dover aspettare l’anno nuovo.
Ultime puntualizzazioni
I cittadini con rimborsi (o trattenute) inferiori a dodici euro non vedranno effettuato alcun conguaglio. Chi non ha il sostituto d’imposta (disoccupati e chi non percepisce la NASPI, l’indennità di disoccupazione) dovrà attendere, come accennato diversi mesi prima che l’Agenzia delle Entrate inizi le erogazioni dei rimborsi.
Infine, qualora il contribuente dovesse inviare un modello 730 integrativo (per dimenticanze nel primo modello inviato) allora il datore di lavoro effettuerà il conguaglio a credito utilizzando la busta paga del mese di dicembre a condizione che il rapporto di lavoro non termini prima di questa scadenza.