Assegno Unico, anche nel 2023 la misura di sostegno alla natalità verrà erogata. Cosa hanno detto il Presidente dell’Inps e il Ministro Giorgetti a riguardo.
Dopo il successo ottenuto lo scorso anno, con oltre nove milioni di famiglie coinvolte nella misura, anche quest’anno i nuclei familiari più in difficoltà potranno contare sull’assegno unico. La nuova misura sociale, che riunisce in sé tutti i precedenti sostegni economici per le famiglie, si compone al momento di un importo medio che si aggira intorno a 168 euro mensili.
Parliamo infatti di una misura di carattere universalistico che spetta a tutti i genitori con figli. Anche se naturalmente, più il reddito dichiarato è basso, maggiore sarà l’importo che spetterà agli aventi diritto.
La stessa INPS continua ad elogiarne i benefici che si sono già registrato lo scorso. Come ha fatto nei giorni scorsi il suo presidente Tridico, spiegando che si tratta di “uno strumento importante, rafforzato in legge di Bilancio per spingere la natalità che per il nostro Paese è un grave problema”.
Certo, bisognerà aspettare qualche anno per comprendere se davvero ci troviamo di fronte ad una misura che sia realmente in grado di contrastare un fenomeno come la denatalità, che attanaglia il nostro paese da decenni.
Anche perché, se la situazione economica non migliora e i salari medi non aumentano, così come le tutele alla paternità e maternità, difficile sarà un assegno inferiore a 200 euro al mese da risolvere. Anche se comunque parliamo di una cifra che in tante situazioni, e per tante famiglie si rivelerà sicuramente un ottimo supporto economico, visto anche il difficile momento storico che stiamo vivendo.
E di questo sembra esserne consapevole anche il governo, con il Ministro Giorgetti che ha proposto delle nuove misure complementari all’assegno unico. E tra le ipotesi più interessanti, messe sul tavolo dal ministro leghista, vi è ad esempio l’idea di iniziare a pensare a un sistema di detassazione, per tutte le famiglie che decidono di fare più di un figlio.
Il problema della denatalità in Italia non sarà certo di facile risoluzione, ed è per questo che Giorgetti si dichiara convinto che dobbiamo in qualche modo immaginare di mettere in campo un’azione shock. Non è neanche il caso di parlare di incentivi alla natalità, ma di eliminare disincentivi alla natalità: non possiamo tassare allo stesso modo chi è single è chi ha una famiglia con figli perché evidentemente chi ha dei figli ha dei costi, e sopporta dei costi, che in qualche modo alterano il concetto, tanto caro a tanti qui presenti, della progressività del carico fiscale”.
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