Digiuno: non una ricetta magica ma un utile strumento, se praticato sotto supervisione medica, per migliorare la salute del corpo.
Si avvicina l’estate e in tanti pensano a come rimettere a posto la linea perduta nei mesi invernali. Un progetto che passa spesso e volentieri per la dieta e per la pratica del digiuno.
Digiunare significa astenersi dal consumare cibo per un determinato lasso di tempo. I motivi alla base del digiuno possono essere di svariata natura: religiosi, spirituali, dettati da esigenze di salute. Ma quanti tipi di digiuno esistono e quali effetti ha il digiuno sulla salute del corpo e sul peso?
Digiunare può stimolare il metabolismo e facilitare la perdita di peso corporeo. Naturalmente prima di cominciare qualsiasi genere di digiuno va consultato il proprio medico. I nutrizionisti ricordano che da diverse sperimentazioni è emerso come il digiuno possa ridurre la massa grassa corporea e abbia ricadute positive sulla salute metabolica. Il digiuno però non è per tutti. È sconsigliato per esempio a chi assume farmaci, così come in periodo di gravidanza o allattamento. Meglio che non digiuni anche chi soffre di diabete, di cuore e di reni.
Un tipo di digiuno è il cosiddetto digiuno intermittente: si tratta di un regime alimentare che consiste nell’alternare periodi di digiuno a periodi di alimentazione regolare. Di questa pratica esistono numerose varianti. Una è quella che si basa appunto sull’alternanza di giorni di digiuno e di alimentazione. Ma c’è anche quella 16/8, dove si digiuna per 16 ore alternandole a 8 ore di alimentazione. O ancora quella 5:2, dove si digiuna soltanto 2 giorni a settimana. Tra i vantaggi del digiuno intermittente ci sono i benefici relativi all’infiammazione, con l’abbassamento dei livelli di colesterolo LDL e trigliceridi nel sangue (fattori di rischio per le malattie del cuore). Ma il digiuno intermittente non è adatto per ogni persona e andrebbe praticato sempre sotto controllo medico.
Nel caso della dieta mima-digiuno parliamo di seguire una dieta a basso contenuto di calorie e proteine per 5 giorni al mese, minimizzando gli effetti del digiuno sul nostro organismo corporeo. La raccomandazione è quella di evitare di consumare cibi dopo le 17-18 fino alla colazione della mattina successiva.
Il digiuno può riflettersi positivamente sulla salute cerebrale e sulla prevenzione e trattamento di patologie neurologiche. Ridurre il consumo di cibo produce cambiamenti a livello metabolico, cellulare e circadiano legati a benefici per la salute e alla diminuzione della probabilità di malattie neurologiche. Inoltre il digiuno intermittente, alternato a momenti di assunzione regolare di cibo, può portare a miglioramenti della funzione cognitiva, oltre ad arricchire la varietà di batteri “buoni” presenti nell’intestino che possono migliorare la prevenzione e ostacolare la progressione dei disturbi in grado di mettere in pericolo la salute del cervello.
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