Alieni, grazie ad un progetto fondato dalla Nasa nel 1972, potremmo nei prossimi anni riuscire a scoprire forme di vita intelligenti. Vediamo nel dettaglio cosa sta succedendo.
Non tutti lo sanno, ma nell’ormai lontano 1972 la Nasa decise di affidare l’incarico a una rete di stazioni radio conosciuta con il nome di Deep Space Network. Lo scopo era appoggiarsi a questa società di telecomunicazione per iniziare a inviare messaggi a tutte le sonde che erano state lanciate ai confini del nostro sistema solare, in modo da poter ricevere un segnale indietro da questi.
Insomma, un modo molto intelligente per “interrogare” questi satelliti lanciati così distanti da noi nello spazio, e capire cosa avessero visto e registrato. Queste comunicazioni con la Deep Space Network, non si sono mai interrotte e difatti durano ancora adesso, fino ai giorni nostri.
Alieni, ecco cosa hanno scoperto due astronomi statunitensi
E di recente, due astronomi molto conosciuti e rispettati negli Stati UNiti, Howard Isaacson e Reilly Derrik, hanno lavorato insieme in questi anni con uno scopo comune: provare a comprendere se questi segnali inviati hanno raggiunto anche altre stelle, utilizzando una delle più incredibili invenzioni degli ultimi anni dell’Agenzia Spaziale Europea.
Stiamo parlando della mappa 3d conosciuta con il nome di Gaia, al momento la “cartina geografica” che riesce a mostrarci nel modo più accurato l’universo e le sue galassie. Consultando questa mappa 3d, diventa possibile per gli scienziati individuare la posizione di oltre 300 mila stelle che dimorano molto vicine al Sole.
La conclusione a cui sono arrivati i due scienziati
E la conclusione a cui sono arrivati i due astronomi è semplicemente stupefacente. Gli scienziati sostengono che questi segnali hanno già raggiunto quattro stelle. No ci è dato però per sapere se queste stelle si trovano potenzialmente vicine a pianeti abitabili, ma la suggestione viene da sé.
E se fossero stati captati da qualche civiltà extraterrestre? Ci forniranno una risposta? Comprenderanno il segnale? Può sembrare la classica domanda da fan tdci za per far deragliare la questione su binari non scientifici, ma non è così. Non sappiamo nulla di quella parte dell’universo, se non attraverso questa mappa 3d. E dunque nessuna possibilità può essere esclusa in merito.
Perchè gli alieni potrebbero contattarci nel 2029
Me non è nemmeno questa la considerazione più interessante fatta dai due astronomi, che hanno lanciato un’ipotesi ancora più forte: se davvero qualcuno o qualcosa, ha recepito i segnali che abbiamo mandato nello spazio, la risposta da parte di queste “persone” dovrebbe arrivare nel 2029.
Questo è infatti il tempo di ritorno del segnale alla terra stimato dagli scienziati, laddove qualcuno rispondesse prontamente, subito dopo aver recepito il segnale.