Sugli smartphone e gli effetti che possono avere sulla nostra salute, è uscito dieci anni fa uno studio scientifico molto interessante. Vediamo nel dettaglio di cosa parlava.
L’avanzamento tecnologico a cui tutto noi abbiamo assistito negli ultimi vent’anni, è un qualcosa che non si era mai verificato nella storia della nostra civiltà.
La velocità con cui siamo arrivati ai dispositivi tecnologici di ultima generazione, in un mondo in cui vent’anni fa nemmeno esistevano gli smartphone, è semplicemente spaventosa, e sembra per molti tratti, provenire dai più famosi libri di fantascienza del secolo scorso.
Di sicuro, difficilmente a inizio anni duemila, si poteva immaginare un futuro in cui vent’anni dopo possedere uno smartphone diventa essenziale alla sopravvivenza. Quanti lavoro si possono svolgere attualmente se non si possiede un cellulare? Pochissimi ormai. Non tutti però hanno accolto con favore questo sviluppo così grande e veloce della nostra tecnologia.
Sempre più persone ad esempio si interrogano sugli effetti che invece queste tecnologie possono avere sulla nostra salute nel lungo termine.
D’altronde, parliamo nella maggior parte dei casi di dispositivi che emettono delle onde elettromagnetiche che inevitabilmente, il nostro corpo finisce per assorbire, vista la nostra esposizione prolungata a questi dispositivi. Uno degli studi più importanti sul tema, è uscito nel 2010 ad opera del dottor De Martino.
Una ricerca che ebbe un ampio risalto mediatico dopo la sua pubblicazione sul quotidiano La Repubblica. In questo studio, venivano inseriti dei campioni contenenti del liquido seminale a una distanza di circa due centimetri e mezzo da un cellulare in grado di trasmettere una radio frequenza pari a 850 Megahertz. L’esperimento è riuscito a dimostrare come le onde elettromagnetiche sprigionate dal telefono, avevano impattato con effetto ossidativo gli spermatozoi, contribuendo alla formazione al loro interno di radicali liberi.
Un’evidenza scientifica impossibile da ignorare, e che ha dimostrato in modo definitivo come purtroppo, i dispositivi tecnologici, sono in grado di danneggiare anche la nostra fertilità. Il problema è che parliamo di uno studio che non può più nemmeno essere considerato attuale, in quanto gli smartphone di oggi, sono già molto diversi da quelli di dieci anni fa.
E la sensazione, per ovvi motivi, e che nuovi studi sui cellulari dell’ultimo decennio, potrebbe rivelare anche una situazione peggiore, in relazione ai possibili danni sulla fertilità, di quelli del 2010. Anche perché c’è un altro problema nel momento in cui le onde elettromagnetiche colpiscono gli spermatozoi, contribuendo alla formazione di radicali liberi. Infatti questo processo può purtroppo anche contribuire alla formazione di tumori, e in particolare, ai testicoli.
Questo oltretutto è dovuto a una pessima abitudine che purtroppo hanno la maggior parte dei consumatori, ovvero quella di tenere il cellulare sempre in tasca. Una pratica sbagliatissima, ma che ci riguarda tutti.
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