Cos’è e a cosa serve il bonifico parlante, indispensabile per avere agevolazioni e bonus statali per lavori e acquisti particolari.
Ecco quali sono i requisiti e le condizioni da rispettare per eseguire il bonifico parlante, in mancanza delle quali rischiamo perfino di perdere il beneficio.
Bonifico parlante: serve a ottenere bonus statali in caso di lavori o acquisti particolari. Come quelli per ristrutturare casa, per l’efficientamento energetico dell’abitazione o per l’acquisto di nuovi mobili o elettrodomestici.
In tutti questi casi, per poter beneficiare delle detrazioni fiscali o delle agevolazioni dovremo fare un bonifico con determinate caratteristiche. È quello che viene appunto chiamato “bonifico parlante”. Detto così perché contiene delle specifiche informazioni, dettate dalla legge, per poter accedere a determinati bonus fiscali.
Bonus parlante, ecco quali sono i requisiti
I requisiti del bonus parlante sono legati al motivo per cui viene chiesta l’agevolazione. Sono richiesti determinati requisiti per il bonus mobili, altri per avere il bonus ristrutturazioni, altri ancora per ottenere il bonus per il risparmio energetico, ecc.
In linea generale, per avere le agevolazioni fiscali grazie ai vari bonus il bonifico deve contenere:
- Causale del versamento (lavori di ristrutturazione, acquisto frigorifero, acquisto mobili, eccetera);
- Norma che regolamenta la fattispecie;
- Codice fiscale del beneficiario;
- Partita IVA del beneficiario.
Il bonifico può essere fatto online o in sede, presso la filiale della nostra banca (o in Posta, se abbiamo il conto lì).
Bonus parlante, le informazioni che non possono mancare
Nel compilare il bonifico dobbiamo stare bene attenti a indicare le informazioni necessarie per ottenere il bonus, e cioè:
- la causale, ovvero la ragione alla base del bonifico (ristrutturazione casa o bagno, acquisto frigo, climatizzatore, mobili, ecc.);
- la fattura relativa al pagamento, con tanto di data e numero della fattura;
- nome e codice fiscale della persona fa il pagamento (cioè il nostro);
- ragione sociale (o nome e cognome) della ditta incaricata dei lavori oltre alla sua partita IVA – codice fiscale.
Nel caso di un bonifico online, tutte queste informazioni vanno inserite nella causale.
Bonifico parlante qualche esempio pratico
Facciamo qualche esempio pratico. Ad esempio col bonus Risparmio energetico avremo diritto a una detrazione IRPEF del 65% per le spese sostenute per la riqualificazione energetica. Potremo far valere le seguenti spese:
- Risparmio energetico per il riscaldamento (condizionatori, caldaie);
- Miglioramento dell’edificio (cambiamento di porte o infissi, coibentazioni, eccetera);
- Installazione o sostituzione di impianti fotovoltaici per l’autoproduzione di acqua calda o energia elettrica.
Un esempio di causale per avere il bonus energia per l’acquisto di un condizionatore (intestato nel nostro caso a una ditta fittizia di nome Gamma srl) può essere questo: “Acquisto condizionatore, detrazione 65%, art. 1, co. 344-347, L. 296/2006, n. 296 per la fattura XX del giorno Y a favore di Gamma srl P.IVa XXX codice fiscale YYY”.