Almeno una volta nella vita questa domanda ce la siamo fatta tutti: quanto guadagna un parlamentare?
E chi è stato eletto deputato o senatore può fare a meno di lavorare per il resto della sua vita?
A mo’ di premessa bisogna dire una cosa: la funzione di deputati e senatori è pubblica e temporanea, dunque limitata alla durata del mandato ricevuto. Dunque quanto ricevono i parlamentari non è tanto uno stipendio (che è la remunerazione del lavoratore subordinato) quanto un’indennità relativa alla carica ricoperta. I parlamentari infatti non sono dipendenti statali, ma funzionari dello Stato.
Un parlamentare guadagna ogni mese circa 12.500 euro netti. Al lordo fanno invece circa 18mila euro. Un importo che rappresenta il totale di diverse voci, prime fra le quali quella relativa all’indennità.
Per i deputati l’indennità parlamentare netta ammonta a 5.246,54 euro; mentre per i senatori è pari a 5.304,89 euro. Invece l’indennità lorda corrisponde a 10.435 euro. Da questa cifra vanno scorporate delle ritenute, e cioè:
Leggermente più bassa invece l’indennità parlamentare netta se il parlamentare svolge al tempo stesso un’attività lavorativa: parliamo di circa 4.750 euro.
Per arrivare ai 12.500 euro netti al mese percepiti dal parlamentare va aggiunta innanzitutto la diaria, una voce riconosciuta ai deputati e senatori a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma. La diaria ammonta a 3.503,11 euro al mese. Da questa cifra vanno però decurtati 206 euro per ogni giorno d’assenza del deputato. Non è considerato assente il deputato che prende parte almeno al 30% delle votazioni di una giornata.
Oltre a indennità e diaria, ai parlamentari spetta anche un rimborso spese per l’esercizio del mandato. Questo rimborso è pari a 3.690 euro per i deputati ed è di poco superiore ai 4mila euro per i senatori. Una parte del rimborso (non più della metà complessiva) va a coprire le spese specifiche del parlamentare (per esempio quelle per i collaboratori, le consulenze, la gestione dell’ufficio). La parte residua del rimborso viene elargita invece in modo forfettario.
I parlamentari hanno diritto anche a rimborsi per le spese di viaggio: per gli spostamenti dal luogo di residenza all’aeroporto più vicino e tra l’aeroporto di Roma-Fiumicino e Montecitorio c’è un rimborso spese trimestrale di 3.323,70 euro per il deputato costretto a percorrere fino a 100 km per arrivare all’aeroporto più vicino a casa. Se la distanza è superiore l’importo sale a circa 4 mila euro.
Quanto alle spese telefoniche, per i soli deputati c’è un rimborso annuo di 1.200 euro, mentre ai senatori spetta un rimborso forfettario mensile di 1.650 euro, in sostituzione dei rimborsi dei deputati per spese di viaggio e telefoniche.
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