Con la riforma fiscale in gestazione il quoziente familiare potrebbe prendere il posto dell’Isee. Ecco chi guadagnerebbe col cambio.
Quali sono poi le differenze principali tra quoziente familiare e Isee? Vediamole insieme.
Con la nuova riforma fiscale potrebbe prendere il posto dell’Isee. Parliamo del quoziente familiare, destinato al calcolo delle tasse da versare al Fisco ma che potrebbe allargarsi anche ai bonus dove oggi si accede tramite Isee. Ancora non è ben chiaro se è in che misura avverrà questa sostituzione. Di certo si sa che il quoziente familiare è un sistema di calcolo differente dall’Isee, che prende in considerazione redditi, patrimonio mobiliare e immobiliare di ogni componente della famiglia, oltre che il numero dei membri del nucleo familiare.
Quoziente familiare, come funziona il calcolo
Invece il quoziente familiare non è basato sul reddito personale ma su quello familiare. Il reddito totale della famiglia viene diviso per il numero dei componenti, facendo rientrare nel calcolo complessivo coniugi, figli e eventuali altri familiari conviventi a carico.
Come si calcola il quoziente familiare? Dividendo la somma dei redditi complessivi conseguiti nell’anno precedente a quello in cui è stata sostenuta la spesa:
- dal contribuente;
- dal coniuge del contribuente;
- dalla persona civilmente unita o convivente a condizione che sia presente nel nucleo familiare;
- dai familiari differenti dal coniuge;
- dalla persona unita civilmente o dal convivente, presenti all’interno del suo nucleo familiare.
Quoziente familiare, i coefficienti per i membri del nucleo familiare
Quanto alle aliquote d’imposta, col quoziente familiare queste dipendono dal reddito familiare – più che dal patrimonio, che al contrario pesa molto nel calcolo Isee – diviso per il numero dei membri del nucleo familiari, corretti per una scala di equivalenza.
Ecco I coefficienti previsti per ogni componente del nucleo familiare:
- 1 per single e per le vedove (o vedovi) che hanno almeno un figlio a carico;
- 2 per la coppia sposata o convivente;
- 0,5 per il primo e il secondo figlio;
- 1 per ogni figlio successivo al secondo;
- 0,5 per i genitori soli che hanno almeno un figlio a carico;
- 4 per il terzo figlio (e successivi) oppure in presenza di figli disabili a carico.
Quoziente familiare, chi ci guadagna e chi ci perde
Col quoziente familiare più numerosi sono i componenti del nucleo familiare, più le tasse si riducono e viceversa. Dunque sono più avvantaggiare le famiglie numerose rispetto a quelle composte da una o due persone, tanto più se senza figli. Inoltre il quoziente familiare potrebbe estendersi a altre detrazioni per le quali attualmente l’Isee è il parametro di riferimento.
Occorrerà poi definire dei meccanismi di calcolo che evitino che col quoziente familiare siano favoriti soprattutto i redditi elevati. Come potrebbe succedere in una coppia dai redditi molto sbilanciati, dove chi guadagna tanto potrebbe trovarsi a essere tassato di meno non essendo più considerato il reddito personale ma quello familiare.