Decreto lavoro, per qualcuno pagare l’affitto sarà più facile: ecco a cosa pensa il governo

Nel decreto Lavoro, atteso per lunedì sul tavolo del Cdm, dovrebbe trovare posto anche un contributo per l’affitto.

Ecco a chi dovrebbe spettare questa misura che pare associata all’assegno di inclusione, destinato a rimpiazzare dal 2024 il reddito di cittadinanza.

uomo con soldi in mano
Nursenews

Si preannunciano diverse novità in arrivo nella bozza del nuovo Decreto Lavoro, che approderà sul tavolo del Consiglio dei ministri il prossimo primo maggio. Il provvedimento, in fase ancora provvisoria, si compone di una trentina di articoli.

Al suo interno trovano spazio misure come l’assegno d’inclusione che dal primo gennaio 2024 andrà a sostituire il reddito di cittadinanza, ormai “archiviato”, ma anche una nuova regolamentazione dei contratti a termine e norme per potenziare la sicurezza dei lavoratori.

Decreto lavoro, a chi andrà il contributo per l’affitto

Un’altra novità contenuta nella bozza del decreto consiste nel contributo per l’affitto destinato proprio ai percettori del nuovo assegno di inclusione, la misura che, come detto, sostituirà dall’inizio del prossimo anno il vecchio reddito di cittadinanza. Nelle ultime ore sta girando una bozza aggiornata del testo del decreto. Al suo interno si parla appunto di questo ulteriore contributo per pagare l’affitto. Sarà destinato alle famiglie che potranno beneficiare della nuova misura di sostegno ai redditi più bassi. Si tratterà di una somma aggiuntiva che andrà a sommarsi ai 500 euro percepiti grazie all’assegno di inclusione.

Nel passaggio del testo della bozza (ancora provvisoria) si può leggere infatti:

“Il beneficio è altresì composto da una integrazione del reddito dei nuclei familiari residenti in abitazione concessa in locazione con contratto ritualmente registrato, per un importo pari all’ammontare del canone annuo previsto nel contratto in locazione, come dichiarato a fini ISEE, fino ad un massimo di euro 3.360 annui”.

Contributo per l’affitto: anche per gli occupabili?

Ancora non appare chiaro se al contributo per l’affitto potranno avere accesso anche i cosiddetti occupabili, ai quali non spetterà l’assegno di inclusione bensì lo strumento di attivazione.

Infatti per chi non ha nel proprio nucleo familiare almeno un minore, un over 60 o una persona affetta da disabilità non ci sarà modo di usufruire dell’assegno di inclusione che prenderà il posto lasciato vacante dal reddito di cittadinanza, l’antico cavallo di battaglia del M5S ormai andato in “pensione”.

A quanto ammonta il contributo per l’affitto

Dunque il contributo per l’affitto consisterà in un’integrazione dell’assegno per un massimo di 280 euro mensili (i 3.360 euro di tetto massimo divisi per 12 mensilità). Questo importo andrà quindi ad aggiungersi ai 500 euro di base e alle eventuali maggiorazioni comprese nella scala di equivalenza. L’assegno aumenterà in automatico per ogni soggetto disabile, minore o con più di sessant’anni di età compreso all’interno del nucleo familiare.

Si tratta, ad ogni buon conto, di un testo ancora provvisorio. Anche se la bozza che circola è stata di nuovo aggiornata nelle ultime ore e andrà approvata nella serata di lunedì in Consiglio dei ministri. Non sono esclusi dunque nuovi aggiustamenti, soprattutto dopo l’incontro di domenica sera con i sindacati.

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