In alcuni Paesi è reato: il catcalling, le molestie di strada che hanno per vittima donne bersagliate da uomini sconosciuti.
Per alcuni è più che invadenza o malcostume. Ecco cosa dice la legge in Italia e perché si discute sulla sua punibilità, come avviene già in alcuni Paesi anche vicini a noi.
Catcalling, se ne parla sempre più spesso. Il termine deriva dalla fusione di due termini inglesi: “cat” (gatto) e “calling” (chiamare). Questa espressione, apparsa in Inghilterra nella seconda metà del ‘700, indicava l’atto di fischiare gli attori in teatro per manifestare il disappunto per la loro performance. Adesso è passato a indicare le molestie verbali subite dalle donne che per strada, mentre camminano o fanno jogging, sono costrette a passare in mezzo a un rumoroso coro di schiamazzi, fischi, commenti volgari (ovviamente sempre a sfondo sessuale).
I protagonisti del catcalling? Perfetti estranei che, non di rado, accompagnano le loro “imprese” a suon di gesti eloquenti o strombazzamenti col clacson. A volte questa pratica sfocia anche in offese (sempre relative all’aspetto fisico della malcapitata) e perfino in veri e propri inseguimenti.
Insomma, un malcostume diffuso che sfocia in un comportamento molesto. Il catcalling rientra in quello che significativamente è detto “street harassment”, ovvero le molestie di strada perpetrate nei luoghi pubblici.
Al momento in Italia il catcalling non è reato. Ma è in corso un serrato dibattito tra chi è convinto che debba esserlo e chi invece è contrario al fatto che assuma una rilevanza penale. Nessun dubbio però che si tratti di un cattivo costume, censurabile e sgradito, quando non è decisamente offensivo.
Non manca chi si spinge ad accostarlo alla fattispecie prevista all’articolo 660 del Codice penale, cioè il reato di molestia e disturbo alle persone, punibile con l’arresto fino a 6 mesi o con un’ammenda fino a 516 euro. Per la legge le molestie possono aver luogo con qualsiasi mezzo e in tutti i luoghi pubblici e aperti al pubblico. Tra questi, per l’appunto, c’è la strada. Per questa soluzione normativa spinge che non ritiene affatto che “apprezzamenti” come questi si traducano semplicemente in “innocenti” complimenti.
Ad ogni modo, al momento non pare esserci la volontà politica di procedere con una legge ad hoc sul catcalling. Ma come funzionano le cose in altri Paesi?
Altrove le cose sono ben differenti. In Francia ad esempio dal 2018 il catcalling è un reato punito con un’ammenda fino a 750 euro. Anche in Belgio e Portogallo la pratica del catcalling è punita a norma di legge. Sanzioni esistono anche in Perù e in diversi stati americani (in Illinois per esempio) dove le molestie di strada sono colpite da una regolamentazione specifica.
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