Quando si parla di Superbonus 110% si fa riferimento a una delle operazioni forse meglio riuscite degli ultimi anni. Per i cittadini.
Una delle operazioni, coi come ribadito che forse gli italiani ricorderanno come tra le più efficaci e giuste possibili nei prossimi anni. La possibilità di ristrutturare completamente casa seguendo tra l’altro le logiche ad impatto ambientale zero, con le derivanti linee guida e di conseguenza un sostanziale risparmio futuro in merito alla voce consumi. Una sorta di sogno ad occhi aperti.
La misura ideale, si diceva, nonostante tutte le problematiche ad esse legate, i blocchi ed il caos crediti. Gli italiani insomma negli ultimi anni hanno goduto al massimo della possibilità concreta di avvantaggiarsi in modo del tutto netto in merito alla ristrutturazione di immobili, condomini e quant’altro.
Oggi come oggi, la situazione, però, non risulta certo essere delle migliori. Ciò non dipende dall’inefficacia della stessa misura a suo tempo promosso dall’allora Governo Conte nel 2020. Oggi il problema è tutto nella gestione dei crediti che le stesse imprese edili dovranno poi riscuotere da banche e quant’altro.
Le possibilità legate allo stesso eventuale riscatto, l’immobilismo, oggi, di alcuni istituti di credito e i tassi troppo alti per portare a termine la stessa operazione, hanno in qualche modo creato un momento di confusione in cui gli stessi cittadini spesso temono di non poter superare.
Il discorso invece è diverso. Coloro i quali risultati idonei otterranno tutti i vantaggi nel caso nel momento in cui l’intera situazione andrà verso una rapida soluzione. Nel frattempo, però, sono partiti i controlli da parte dell’Agenzia delle entrate in merito a possibili, eventuali, comportamenti poco chiari da parte dei cittadini.
Superbonus 110%, la beffa che travolge gli italiani: chi dovrà restituire il bonus?
Il monitoraggio da parte del ministero preposto ha riscontrato e fatto emergere una serie di irregolarità legati a documentazioni fornite, stato reale degli immobili protagonisti di ristrutturazioni e tanto altro ancora. Nel complesso i crediti ricevuti dietro palese inganno non sono per niente irrilevanti.
Se parliamo di quantificazione in termini monetari possiamo immaginare una cifra reale segnalata dall’Agenzia delle entrate in ben 4,4 miliardi di euro. 2,3 miliardi di euro inoltre risultano sotto sequestro sempre in merito a vari bonus edilizi promossi nel paese.
Chiaramente il cittadino che ha usufruito del bonus senza averne diritto dovrà restituire il tutto. L’Agenzia delle entrate ha dichiarato in una specifica nota quali saranno gli accertamenti ai quali i beneficiari saranno sottoposti, tutto, come si legge si seguito, abbastanza chiaro, insomma.
Il documento in questione è la circolare n. 24/E dell’8 agosto 2020. Tale informativa sancisce che dovranno restituire il Superbonus coloro che non risulteranno in regola nei seguenti punti:
- i documenti fiscali delle spese relative ai lavori,
- i bonifici bancari o postali per effettuare i pagamenti,
- l’autorizzazione del proprietario per i lavori,
- la delibera condominiale per i lavori sulle parti comuni degli edifici,
- la certificazione tecnica per gli interventi energetici e anti-sismici.
In questi casi, scatta la restituzione delle somme di denaro ricevute in precedenza. Per tutti gli italiani coinvolti.