Rinegoziare il mutuo passando dal tasso variabile al fisso. Grazie all’ultima legge di Bilancio si può fare.
Ma a quali condizioni si può accedere alla rinegoziazione? Vediamo quali sono e entro quale data si può fare richiesta per cambiare le condizioni del finanziamento.
Un emendamento alla manovra di Bilancio 2023 permette fino a fine dicembre 2023 di chiedere la modifica del mutuo, passando senza costi aggiuntivi dal tasso variabile a quello fisso. Un modo per aiutare chi si è trovato a dover fare i conti con un rialzo esagerato del costo e del denaro e, dunque, del tasso.
Ma come e quando è possibile chiedere di rinegoziare il mutuo? E a quali condizioni? Cerchiamo di scoprirlo.
Rinegoziazione del mutuo, come funziona
Rinegoziare il mutuo significa che i mutuatari interessati che rispettano le condizioni possono richiedere il cambio. Questo vuol dire appunto rinegoziare: far partire una procedura per cambiare le attuali condizioni contrattuali tramite un nuovo accordo con la banca. Per rinegoziare il mutuo ci sarà tempo soltanto fino al 31 dicembre 2023.
Innanzitutto, a chi è rivolta e cosa prevede la norma? Si rivolge ai mutuatari che prima che entrasse in vigore il decreto avevano sottoscritto – o si erano accollati – un contratto di mutuo a tasso variabile. Tra le condizioni c’è quella che il contratto di mutuo ipotecario originale non superi i 200 mila euro, sia in caso di acquisto o di ristrutturazione di unità immobiliare adibita ad abitazione. In pratica, con la rinegoziazione i mutuatari si vedranno applicare un tasso annuo nominale fisso coi limiti quantitativi prefissati. Questo tasso fisso avrà validità per la durata residua del mutuo oppure, previo accordo tra le parti, anche di durata inferiore.
Banca e mutuatario, inoltre, avranno anche la possibilità di allungare il piano di rimborso per un massimo di cinque anni. Questo a patto che la durata residua, al momento del cambio, non sia superiore a venticinque anni.
Rinegoziazione mutuo, a quali condizioni si può richiedere
Per chiedere di rinegoziare il mutuo occorre rispettare alcune condizioni. Non tutti i cittadini che hanno stipulato un mutuo a tasso variabile possono usufruire di questa possibilità. Le disposizioni introdotte nell’ultima manovra di Bilancio consentono di accedere al cambio dal tasso variabile al tasso fisso solo e unicamente a queste 4 condizioni, e cioè nel caso in cui:
- Il mutuo sia stato stipulato a tasso variabile;
- l’Isee dei richiedenti non superi i 35 mila euro;
- Il mutuo originario non superi i 200 mila euro;
- I richiedenti non debbano pagare delle rate arretrate.
Infine, per richiedere la rinegoziazione il mutuo deve essere finalizzato all’acquisto o alla ristrutturazione di unità immobiliari adibite ad abitazione. Sempre ricordando che l’ultima data utile per poter rinegoziare il mutuo passando dal tasso variabile a quello fisso resta il 31 dicembre 2023, data entro la quale va fatta richiesta.