Terremoto, nelle ultime settimane la comunità scientifica ha lanciato un appello: c’è una situazione negli Stati Uniti che preoccupa molto. Vediamo nel dettaglio cosa sta succedendo.
Nelle ultime settimane, la comunità scientifica ha deciso di lanciare un allarme molto specifico: lungo le coste del Pacifico, esiste una faglia lunga circa mille chilometri che rischia di innescare un terremoto di proporzioni apocalittiche che potrebbe abbattersi nelle città che si trovano a nord ovest degli Stati Uniti.
All’interno di questa faglia, gli scienziati hanno infatti scoperto che viene emesso un liquido molto caldo, che va ad accumularsi in una zona che si trova a meno di 60 miglia alle coste dell’Oregon, al confine di un’altra faglia conosciuta con il nome di Cascadia Subduction Zone.
Questo liquido scoperto dai ricercatori, al momento agisce come una sorta di lubrificante che consente alla placca interna di poter muoversi verso il basso senza generare scossoni sulla superficie terrestre. E la paura della comunità scientifica in questo momento è proprio che questo liquido possa a breve esaurirsi, cessando dunque di fare da lubrificante e agevolare questo processo.
L’interruzione di questo flusso, reso possibile solo da questo liquido, è infatti in grado, secondo gli esperti, di scatenare un terremoto molto forte, ed è per questo che vi è una certa apprensione a riguardo da parte degli studiosi.
Ma perchè esiste questa paura? Perché nel 2015 è stata per la prima volta scoperta una perdita all’interno della faglia. Un pericolo molto concreto, in quanto senza che questo liquido, le placche si continuerebbero a spostare, ma producendo delle conseguenze molto forti e visibili in superficie.
La fessura è stata chiamata dai ricercatori con il nome di “oasi di Pitia”, omaggiando così il famoso oracolo greco in grado di prevedere il futuro. E si è scelto questo nome, proprio un continuo monitoraggio di questa situazione, permette di poter prevedere proprio conseguenze come un terremoto.
L’argomento è tornato di attualità, perchè alcune settimane fa l’Università di Washington ha pubblicato un nuovo studio, dai toni molto preoccupanti. Come ha spiegato il team di ricerca, la scoperta che una parte di questo liquido fuoriesce a causa di una perdita in questa oasi deve indurre il mondo occidentale ad osservare la situazione con estrema attenzione.
Terremoto, ecco quale conseguenza spaventa i ricercatori
Un’altra rilevazione condotta in merito dagli scienziati, ha inoltre stabilito che il liquido che era fuoriuscito da questa perdita, è più caldo di circa nove gradi dell’acqua marina in cui si immerge. Se questo liquido cessa d’improvviso di continuare a sgorgare, smettendo dunque di fare da lubrificante tra le due falde, la conseguenza potrebbe essere un terremoto in grado purtroppo di raggiungere una potenza davvero devastante.
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