Essere gelosi del proprio partner è una cosa naturalissima. A patto però di non varcare alcuni limiti ben precisi.
Ecco 6 segnali d’allarme che indicano il passaggio da una gelosia sana e naturale a una bramosia malsana, distruttiva e pericolosa.
Provare della gelosia per il proprio partner è una cosa normalissima: è il segno che la persona amata per noi è unica, non un pezzo intercambiabile come un altro. A patto però di non superare certi limiti, trasformando il partner da “qualcuno” in “qualcosa” da possedere.
In quest’ultimo caso la relazione rischia presto o tardi di autodistruggersi. C’è dunque una gelosia naturale e fisiologica, diremmo anche doverosa, e una gelosia malata che diventa bramosia smodata, sete di possesso, controllo.
Come distinguere una dall’altra? Esistono almeno 6 segnali in grado di indicarci che stiamo superando i limiti di una sana gelosia addentrandoci in una zona davvero molto pericolosa, ecco quali sono.
I miraggi non fanno bene in generale, figuriamoci in amore. Duellare con le illusioni, vedere minacce e pericoli in agguato ovunque – nel nostro caso potenziali terzi incomodi – significa cadere in un’ossessione che rischia di rendere insopportabile la relazione al partner.
Un geloso cronico scambia facilmente quella che è una manifestazione della personalità – ad esempio l’estroversione di chi ama parlare e fare amicizia con gli altri – con una forma di piccolo tradimento. Così si comincia a criticare ogni gesto, parola, comportamento del partner, subissandolo di illazioni su come si è comportato con altre persone.
Facilmente dai sospetti continui si passa a controllare lo smartphone della persona amata alla ricerca di “prove” del tradimento, passando poi a frugare nei messaggi di WhatsApp, tra le mail e gli SMS. Una ricerca assillante che fa passare per dilettantesco il duello di Don Chisciotte coi mulini a vento.
Dalla violazione dell’intimità si passa facilmente alla morbosa pretesa di controllare ogni istante della vita del partner, bombardandolo di messaggi e chiamate per assicurarsi che non si stia infilando in situazioni “a rischio”. Per non parlare dei social, costantemente monitorati sempre alla ricerca di indizi, di “prove provate” del tradimento.
Anche le continue critiche all’abbigliamento dell’altro fanno parte del campionario del geloso patologico. Sempre un modo per controllare come il partner si relaziona col mondo esterno alla coppia, facendolo sentire in colpa.
La bramosia porta a isolare la persona amata da ogni relazione esterna alla coppia (amici, familiari, colleghi), vista come un mondo chiuso e autosufficiente, unico riparo dai pericoli. Che così facendo si rivela però una realtà chiusa e asfissiante, che fa mancare il respiro. Isolare dal resto del mondo è un campanello d’allarme indubitabile.
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