Scovando bug nascosti in ChatGPT possiamo portarci a casa fino a 20 mila euro. Il datore di lavoro? OpenAl naturalmente.
È possibile grazie al programma Bug Bounty di OpenAl Scopriamo come si fa a guadagnare questa bella somma.
Bug Bounty Program. Così si chiama il programma ideato da OpenAl per trovare i bug nei suoi prodotti. Si tratta, lo ricordiamo, dell’azienda che ha creato ChatGPT, il chatbot che rappresenta la moda del momento nel campo dell’intelligenza artificiale. Al momento in Italia non vi si può fare accesso a causa dei problemi ancora irrisolti tra OpenAl e il Garante della Privacy.
Per chi non sapesse di cosa parliamo ChatGPT è uno strumento che cerca di rendere intuitiva e fluida, il più naturale possibile, l’interazione tra l’uomo e l’intelligenza artificiale. Ultimamente ci si è concentrati molto sul tentativo di mettere le macchine nella condizione di comprendere e rispondere agli input del linguaggio naturale. ChatGPT (Generative Pretrained Trasformer) assolve molto bene questo compito, se consideriamo che parliamo di un’intelligenza artificiale (attiva anche su WhatsApp e Telegram).
Qui però non ci interessa tanto capire vantaggi e svantaggi di ChatGPT, quando di cercare di capire come sia possibile guadagnare la bella cifra di 20 mila dollari grazie al chatbot.
Come guadagnare 20 mila dollari con ChatGPT
Il “segreto”, se così possiamo chiamarlo, è questo: OpenAl ricompensa chi riesce a scovare bug all’interno dei suoi prodotti, tra i quali appunto ChatGPT. Come fare in Italia, non potendo accedere? L’idea è quella di ricorrere a un VPN per arrivare a portarsi a casa gli agognati 20 mila dollari.
Per essere onesti, le ricompense non sempre sono così sostanziose. OpenAI ha puntualizzato che le ricompense vanno dai 200 dollari per scoperte di minore importanza fino ai 20 mila per quelli di straordinaria rilevanza.
OpelAl paga davvero?
Fino ad oggi sono state segnalate 14 vulnerabilità. Ognuna delle quali ricompensata (mediamente) con 1.287,50 dollari a tre ore di distanza dalla segnalazione. Questo vuol dire che sì, OpenAl paga davvero per ogni bug scovato.
Qual è l’obiettivo di OpenAI
Da dove nasce Big Bounty Program? Dalla collaborazione con Bugcrowd: una piattaforma dove, registrandosi, tutti possono segnalare eventuali bug scovati nei prodotti, dando poi modo all’azienda di ricompensare gli utenti. Lo scopo di OpenAl è individuare in maniera tempestiva difetti e problemi dell’innovativa e al tempo stesso complessa tecnologia.
Allo scopo di migliorare prodotti e sicurezza, OpenAi ha pensato anche al coinvolgimento di hacker etici e tester per cercare di rinvenire il maggior numero di bug. Una collaborazione da incentivare a suon di allettanti ricompense.
Per cominciare a dare la “caccia” ai bug occorre registrarsi a Bugcrowd e cliccare su OpenAI dopo aver scovato l’errore seguendo le direttive fornite dall’azienda. Dopodiché dovremo solo attendere il pagamento.