A Roma i prezzi di affitto e acquisto delle case continuano a restare altissimi. Vediamo insieme quali sono le spese da sostenere e cosa fare per risparmiare.
I prezzi degli affitti in alcune città italiane non smettono di salire. Vivere in una metropoli sta insomma diventando un vero e proprio lusso per tanti cittadini italiani. Emblematico il caso di Milano, che già cinque anni fa si posiziona tra le città più costose, con il costo degli affitti in continuo aumento.
Prezzi così alti, che sembrava impossibile aumentassero ancora, e invece è quello che è successo.
Roma, come funziona la ristrutturazione di un immobile appena acquistato?
Naturalmente questo riguarda non solo gli affitti ma anche i prezzi al metro quadro delle case, e Roma, la capitale italiana, non fa eccezione. Rispetto a Milano però i prezzi restano più contenuti, ed è per questo che sono ancora in molti ad investire in un’abitazione nella capitale. Naturalmente, una volta che si ha acquistato un immobile, ci sono le spese di ristrutturazione da sostenere.
E sono in tanti quelli che fanno il possibile per risparmiare, avendo esaurito la maggior parte dei fondi per l’acquisto di un appartamento ai prezzi imposti dalla capitale. Ma il problema non sono solo le spese da sostenere. Per ristrutturare un appartamento occorre in primo luogo ottenere l’autorizzazione del Comune per il via ai lavori.
Non sempre però è necessario ottenere un’autorizzazione dal Comune
Questo dunque è il primo passaggio da effettuare, e a cui prestare particolare attenzione, perchè gli iter burocratici in Italia, possono purtroppo durare molto. In generale, bisogna sempre comunque attendere un minimo di due settimane per vedersi concedere i permessi. Purtroppo in comuni altamente congestionati come quello capitolino, spesso l’attesa è molto più lunga, e può arrivare anche fino a 3 mesi.
C’è però anche da precisare che i permessi comunali non servono per tutti i lavori di ristrutturazione, ma soltanto per quelli più invasivi.
Se ad esempio ci si limita soltanto a ristrutturare il proprio bagno o a sostituire il vecchio impianto di riscaldamento, la legge non prevede alcun tipo di autorizzazione da ottenere da parte di un ente pubblico. Stesso discorso anche laddove si volessero installare dei pannelli solari. Anche se in questo caso, se si risiede in un condominio, lo si potrà fare soltanto all’interno dell’appartamento, mentre negli spazi comuni è necessaria una delibera dell’assemblea.