I vaccini a mRNA per curare tumori e infarti non convincono tutti gli scienziati. Facciamo il punto della situazione.
Incredibile scoperta oppure soluzione inadatta? Moderna annuncia l’arrivo dei vaccini mRNA per la cura dei tumori mentre crescono i dubbi.
Lo abbiamo capito grazie al Covid che il modo di dire “la medicina non è una scienza esatta” è del tutto fondato. I dibattiti sulla vaccinazione con la nuova tecnica a mRNA sono stati numerosi e gli scontri hanno spaventato e confuso gli italiani. Le opinioni di virologi, scienziati, medici non erano solamente diverse ma completamente opposte.
E continuano ad esserlo. Se da una parte c’è Moderna che annuncia l’arrivo dei vaccini mRNA per curare tumori e infarti, dall’altra parte ci sono ricercatori che rimangono perplessi davanti a questa affermazione. Trattare il tumore al polmone, uno tra i più devastanti, potrebbe diventare realtà? Sarebbe una notizia eccezionale ma si teme che resti utopia.
I tumori uccidono ogni anno circa 200 mila persone in Italia. Il più devastante è il cancro ai polmoni, non per niente chiamato Big Killer. Un numero così elevato di morti lascia comprendere facilmente l’entusiasmo alla notizia dell’arrivo di vaccini a mRNA che agirebbero come un trattamento efficace nella cura del tumore.
Ma molti ricercatori smorzano questo entusiasmo soprattutto se guardano i dati su Big Killer. La neoplasia sta diventando sempre più aggressiva. Le cellule malate riescono ad adattarsi sempre più facilmente e ad eludere il sistema immunitario con maggiore rapidità.
Nel Regno Unito è stato effettuato tra il 2014 e il 2021 lo studio TracerX. I risultati non sono ottimistici. La ricerca è stata condotta su 126 casi di carcinoma polmonare NSCLC di 400 pazienti con malattia metastatica. I 126 casi sono stati messi a confronto con 144 casi di tumori non metastatici.
Nel 25% dei pazienti – specialmente fumatori – si è assistito a comportamenti aggressivi da parte delle cellule tumorali iniziali nel 25% dei pazienti. L’attacco metastatico è diventato, dunque, sempre più imponente. Proprio questo processo metastatico andrebbe approfondito secondo il parere di uno degli studiosi.
Gli esperti invitano alla cautela quando si parla di vaccini universali per la cura del cancro. Le tipologie sono talmente differenti che pensare ad un trattamento comune è alquanto difficile. Non solo, occorre approfondire questo aspetto peggiorativo del tumore al polmone e capire se si corre il rischio che l’adattamento possa verificarsi anche in altri carcinoma.
La maggior parte degli scienziati, dunque, suggerisce come sia preferibile concentrarsi sulla prevenzione e sullo sviluppo diagnostico precoce piuttosto che sulla cura quando ormai la situazione è degenerata.
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