Entro la fine dell’anno ci saranno importanti novità per quel che riguarda l’app Io, che conterrà tre importanti documenti.
Lo ha spiegato in audizione alla Camera il sottosegretario Alessio Butti. Ecco che novità sono in arrivo nel campo della cittadinanza digitale.
Il tema della cittadinanza digitale è da tempo al centro dell’attenzione della politica. È notizia di queste ore che il governo targato Meloni ha deciso di puntare sull’app Io. Di questa intenzione dell’esecutivo si è fatto latore Alessio Butti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione, durante un’audizione davanti alla commissione Affari costituzionali della Camera.
Stando a quanto dichiarato dal sottosegretario, il governo è al lavoro per «inserire tre importanti documenti all’interno del portafoglio digitale dell’App IO (l’applicazione per l’accesso ai servizi della Pubblica amministrazione)».
E quali sono questi tre documenti? Butti li elenca subito dopo. Si tratta, nell’ordine, di questi:
Quanto alla tempistica, l’esponente del governo indica fine 2023. «Prevediamo così entro la fine dell’anno un ulteriore importante cambiamento positivo per la vita quotidiana di tutti gli italiani» spiega il sottosegretario lombardo di FdI.
Insieme ai deputati, Butti ha fatto il punto sui maggiori dossier che coinvolgono gli interventi in vista di una trasformazione digitale della pubblica amministrazione. Sul Cloud, ha spiegato il sottosegretario comasco, il governo è in linea coi «target posti dal Pnrr». Mentre dice questo Butti ricorda la data alla quale è stato fissato il prossimo target italiano, cioè il 30 settembre. Entro quella data, spiega, «1064 pubbliche amministrazioni locali dovranno aver completato il processo di migrazione».
Certo, non tutto va liscio come l’olio col Pnrr. «I ritardi nel Pnrr ci sono», ammette Butti. Che però tiene a puntualizzare che il governo di centrodestra, sotto questo punto di vista, sconta colpe non sue. «Noi abbiamo ereditato questo piano frettolosamente assemblato e su alcune questioni ci sono dei ritardi» sottolinea il sottosegretario. Uno dei ritardi, fa notare, è quello relativo alla banda ultra-larga. Un altro problema è il rendimento davvero molto scarso della banda larga nelle aree bianche. E per il futuro c’è preoccupazione per la performance nelle aree grigie. Motivo per il quale, spiega Butti, ha proposto «un’azione di revisione organica e globale della strategia della banda ultralarga».
Sempre nel corso dell’audizione alla Camera il sottosegretario ha affrontato il tema della digitalizzazione della Pa dove, ha detto, «fortunatamente le cose stanno procedendo». In particolare Butti ha insistito su uno slogan: «semplificazione nella digitalizzazione». Due parole chiave per le quali, conclude, «ho organizzato una commissione che lavora gratuitamente che sta aiutando a capire come intervenire a semplificare».
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