Le pensioni nel mese di luglio saranno più elevate grazie alla quattordicesima. Il regalo, però, potrà essere scartato solamente da alcuni pensionati, scopriamo quali.
Una somma aggiuntiva sul cedolino pensionistico farà sicuramente comodo a tanti pensionati che faticano ad arrivare a fine mese.
La quattordicesima è una somma che si aggiunge alle tredici mensilità pensionistiche ordinarie erogata al compimento dei 64 anni. Non tutti i titolari di trattamenti riceveranno il regalo una volta spente le 64 candeline. Ci sono, infatti, altri requisiti da rispettare per essere considerati beneficiari della misura.
In redazione è giunto un quesito. “Il 2 giugno compirò 64 anni. Sono invalida al 100% in possesso della Legge 104 comma 1 e ho un ISEE di 5.496,67 euro. Mi spetta la quattordicesima a luglio?“. Per rispondere alla domanda procederemo individuando le condizioni da soddisfare per ricevere la somma aggiuntiva che, in linea generale, varia da 366 a 655 euro.
Quattordicesima e pensioni, i requisiti da soddisfare
Le pensioni che si arricchiranno della quattordicesima a luglio sono quelle con titolari sessantaquattrenni e reddito complessivo inferiore a due volte il trattamento minimo annuo. Il minimo nel 2023 è stato fissato a 567,94 euro, cifra che diventa 576,45 euro grazie alla rivalutazione straordinaria. Per gli over 75, poi, raggiunge i 604,28 euro secondo quanto stabilito dal Governo Meloni.
Di conseguenza, il limite massimo reddituale per essere beneficiari della prestazione è di 1.152,9 euro al mese (1.208,56 euro se sopra i 75 anni). Da sapere, poi, che la quattordicesima viene erogata unicamente a coloro che hanno ricevuto un trattamento dell’assicurazione generale obbligatoria oppure con forme sostitutive. Nelle specifico, quindi, riceveranno la somma aggiuntiva i titolari di
- pensione di vecchiaia,
- nuova pensione anticipata,
- ex pensione di anzianità,
- pensione di invalidità ordinaria o di inabilità,
- trattamento ai superstiti.
Sono esclusi dalla prestazione i pensionati titolari di
- pensione di invalidità civile,
- rendita INAIL,
- pensione sociale o assegno sociale,
- pensione di guerra.
Erogazione della somma aggiuntiva
Dopo aver approfondito i requisiti reddituali e anagrafici di accesso alla quattordicesima, capiamo a quanto ammonterà la somma aggiuntiva sulle pensioni. L’importo dipenderà dai dati reddituali presenti nella Banca dati INPS. Inizialmente verrà corrisposto in via provvisoria. L’ente procederà, infatti, con i dovuti accertamenti prima di arrivare all’esito definitivo. Accertamenti che potranno essere effettuati anche dopo due anni.
Nel 2023, il limite reddituale da non superare per ottenere la quattordicesima è di 14.657,24 euro. Superando tale cifra la somma aggiuntiva si ridurrà fino ad azzerarsi al raggiungimento dei 15.161,24 euro.
Importo della quattordicesima sulle pensioni
L’importo dipenderà dai contributi versati e del requisito economico (si conteggiano i redditi di capitale, i canoni di locazione, le rendite catastali di fabbricati e terreni ma non dell’abitazione principale). L’INPS recupererà le informazioni grazie alla dichiarazione dei redditi dell’anno precedente presentata tramite modello 730 o modello RED. In base al reddito le cifre ottenibili saranno
- 436,80 euro per redditi fino a 10.992,93 euro all’anno (1,5 volte il trattamento minimo) e fino a 15 anni di contributi se dipendenti o 18 se autonomi. L’importo sarà ridotto con reddito fino a 11.429,73 euro,
- 546 euro per redditi fino a 10.992,93 euro con contributi tra 15 e 25 anni se dipendenti e tra 18 e 28 anni se autonomi. L’importo sarà ridotto con reddito fino a 11.538,93 euro,
- 655,20 euro per redditi fino a 10.992,93 euro con più di 25 anni di contributi se dipendenti e oltre 28 anni se autonomi. L’importo sarà ridotto con reddito personale di 11.648,13 euro.
Passiamo ai pensionati con redditi tra 10,993,93 euro e 14.657,24 euro. La quattordicesima consentirà di rendere le pensioni più ricche di
- 336 euro con 15 o 18 anni di contributi (importo ridotto fino a 14.993,24 euro),
- 420 euro tra 15 e 25 anni di contributi o 18 e 28 anni (importo ridotto fino a 15.077,24 euro),
- 504 euro con più di 25 o 28 anni di contributi (l’importo viene ridotto fino a 15.161,24 euro).
Quali redditi vengono conteggiati
Definiti i limiti, capiamo quali redditi vengono conteggiati nel calcolo della quattordicesima. Nel 2023 occorrerà tener conto dei redditi
- del 2023 se si percepisce per la prima volta (come nel caso della nostra lettrice che ha posto il quesito),
- del 2022 e del 2023 tenendo conto delle comunicazioni giunte all’INPS e alle prestazioni ricevute nell’anno in corso.
Nel conteggio non rientrano
- le indennità di accompagnamento,
- il reddito della casa di abitazione,
- i trattamenti di famiglia,
- il reddito derivante da eventuali Trattamenti di Fine Rapporto,
- le pensioni di guerra,
- i compensi arretrati sottoposti a tassazione separata,
- le indennità per i ciechi parziali,
- le indennità di comunicazione per i sordi prelinguali,
- l’indennizzo Legge 210 del 25 febbraio 1992,
- i sussidi economici dei Comuni e di altri Enti erogati agli anziani,
- i 154,94 euro erogati ai pensionati a dicembre.
Tempistiche di erogazione della quattordicesima sulle pensioni
A luglio arriverà la quattordicesima sulle pensioni di chi compirà nell’anno in corso i 64 anni entro il 31 luglio 2023. Spegnendo le candeline dal 1° agosto in poi, la somma aggiuntiva verrà erogata a dicembre 2023. Nello specifico, la data di erogazione sarà il 1° luglio per i pensionati che ritirano la pensione presso un Ufficio Postale – seguendo la turnazione in base all’iniziale del cognome – e il 3 luglio per chi riscuote il trattamento con domiciliazione bancaria.
La somma aggiuntiva si potrà visualizzare già prima della fine di giugno attraverso il cedolino pubblicato dall’INPS sul portale ufficiale entrando nella sezione “Cedolino pensione e servizi collegati” e cliccando su “Verifica Bonus quattordicesima“. Nel caso in cui pur soddisfacendo i requisiti non si dovesse trovare la voce sul cedolino, si potrebbe richiedere la ricostituzione reddituale per quattordicesima all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale in modo tale da controllare il diritto e recuperare eventualmente gli arretrati passati non erogati dall’ente.