Quando si regalano soldi a qualcuno bisogna dichiararli al Fisco? E cosa si rischia? Ecco cosa c’è da sapere quando si dona del denaro.
Spesso non ci si pensa, ma anche regalare del denaro non è un’operazione «invisibile» a fini fiscali. La legge fissa dei paletti ben precisi a questo riguardo, scopriamo quali sono.
Soprattutto negli ultimi anni sembra aver preso piede la formula del «regalo in busta» legato alle partecipazioni di qualche cerimonia (al matrimonio di qualche amico, ad esempio). Ma anche in occasione di un compleanno spesso si opta per regalare direttamente del denaro così da permettere al festeggiato di «comprarsi quello che vuole».
In questa situazione ci siamo trovati un po’ tutti: quella cioè di scegliere se puntare sul classico regalo incartato con effetto sorpresa oppure se andare di «cash» regalando delle somme di denaro. A volte è un bel dilemma, soprattutto quando non siamo affatto sicuri di «indovinare» i gusti e le preferenze del destinatario del regalo.
Quello che quasi certamente non ci siamo chiesti è se il denaro regalato vada dichiarato al Fisco. Ebbene, la risposta è sì. Ma solo a certe condizioni e quando sono in ballo determinate cifre.
Regali in denaro: la soglia fissata dalla legge
Tutta la questione, attorno ai cosiddetti regali «in contanti», sorge per un motivo più che comprensibile, diremmo anche sacrosanto: contrastare l’evasione o il riciclaggio di denaro. Naturalmente la legge non vieta la pratica del regalo in busta, lecita da sempre. Ma fissa una soglia massima alle somme da regalare in denaro contante. Il limite attualmente è fissato a 999,99 euro.
Superata questa soglia c’è il rischio di vedersi arrivare eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. E nel caso in cui non fosse possibile o non si riuscisse a fornire la prova documentale della donazione – in particolare quando il gesto del regalo in busta si ripete a cadenza periodica – potrebbero nascere dei grattacapi. Potrebbe capitarci infatti di doverci difendere dalle contestazioni delle autorità.
Quando serve fare l’atto di donazione
Il presupposto da cui conviene partire è che la «donazione di denaro», in quanto istituto giuridico, non è un atto da tenere celato allo sguardo del Fisco o dei parenti. A questo riguardo la cosa importante da tenere a mente è cosa bisogna fare una volta oltrepassata la soglia che la giurisprudenza nel corso degli anni ha definito del «modico valore». In questo caso occorre infatti che il donatore provveda a stipulare un atto di donazione alla presenza di un notaio.
Chiaramente per somme non modiche vanno intesi tutti quegli importi di denaro di una certa importanza. Per esempio un «regalo in busta» da diverse migliaia di euro, 10 mila euro diciamo. Quando si fa l’atto di donazione è necessario poi versare l’imposta di registro e l’imposta sulle donazioni.
Cosa succede con le donazioni tra parenti
Ci sono però delle categorie di persone per le quali queste regole non valgono. Ci riferiamo naturalmente al caso della donazione tra coniugi o tra genitori e figli. Donazioni che in questo caso sono esenti da imposte, a condizione che la cifra donata non sia superiore al milione di euro. Anche le donazioni tra fratelli sono esenti da imposte. In questo caso però la soglia è inferiore: non si pagano imposte solo se la somma donata non supera i 100 mila euro.
Da questo punto di vista c’è una cosa importante da sapere: le donazioni di somme «non modiche», elargite senza stipulare l’atto di donazione, risultano nulle. Ciò significa che chiunque potrebbe impugnarle in qualunque momento, senza alcun limite di tempo. Anche la persona che inizialmente ci ha regalato i soldi potrebbe venire a chiederci di restituirle la somma donata.
Donazione indiretta, cosa vuol dire
Naturalmente se questo denaro viene regalato per uno scopo specifico – come ad esempio acquistare una casa – non serve l’atto. Questa somma sarà infatti trasferita tramite bonifico dando luogo a una «donazione indiretta». Nell’atto d’acquisto verrà poi richiesta la provenienza dei soldi.
Per tornare ai tradizionali regali in busta, se questi sono inferiori a determinate soglie (che a partire da gennaio 2022 è pari a 999,99 euro) non bisognerà fare il bonifico bancario. Se invece vogliamo fare un regalo in busta più consistente è indispensabile, per rispettare le norme antiriciclaggio, che il trasferimento del denaro avvenga con bonifico oppure con assegno. In modo da garantire sempre che il denaro sia tracciabile.
Per quel che concerne l’atto di donazione, in casi come questi occorre guardare alla frequenza del «regalo». Infatti anche se facciamo un regalo, ad esempio di 4.000 euro tramite con mezzo bonifico e con la corretta causale, l’atto di donazione non è necessario. Ma se il regalo ha luogo periodicamente allora è buona cosa metterne a conoscenza il Fisco.
Chi dovesse superare le soglie fissate dalla legge, sia la persona che dona che quella che riceve il regalo in denaro, è passibile di sanzioni amministrative che vanno da 1.000 ai 5.000 euro.