Coloro che svolgono lavoro notturno possono andare in pensione ma con criteri diversi dai lavoratori ordinari. Scopriamo quali.
Per i lavoratori notturni le regole per andare in pensione sono meno rigide e sono previste anche delle agevolazioni.
Il calcolo per andare in pensione si basa soprattutto sui turni notturni svolti nell’arco dei 12 mesi. Tra l’altro, la normativa in merito alla pensione per i lavoratori notturni è stata recentemente modificata dal messaggio INPS numero 1100 del 21 marzo 2023.
Pensione lavoro notturno: requisiti e come si calcola
Due sono le uscite previste dal mondo del lavoro per i lavoratori notturni. In entrambi i casi, bisogna aver raggiunto i 35 anni di contributi:
- a 63 anni e 7 mesi e aver svolto tra i 64 e i 71 turni notturni in un anno;
- a 62 anni e 7 mesi e aver svolto tra i 72 e i 77 turni notturni all’anno.
Inoltre, se il lavoratore notturno è anche lavoratore precoce può accedere alla pensione anticipata. Bisogna ricordare che i due trattamenti prevedono il calcolo misto dei contributi. Sarà questo a determinare l’importo dell’assegno della pensione ma senza una penalizzazione.
Per richiedere la pensione i lavoratori notturni devono anche rispettare le seguenti condizioni:
- aver svolto turni notturni per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni di lavoro;
- aver svolto turni notturni per la metà della carriera lavorativa.
Si specifica che un turno notturno deve durare almeno 6 ore per ogni notte. Qualora non fosse così, si può considerare lavoro notturno se il dipendente ha svolto almeno 3 ore di attività notturna per l’arco dei 12 mesi.
Chiarezza sulle fasce notturne
A questo punto è bene chiarire quali sono le fasce orarie per considerare un lavoro notturno. Secondo la normativa si considera lavoro notturno una qualsiasi attività svolta, in maniera continuativa, dalla mezzanotte alle 5 del mattino.
Di conseguenza, è considerato lavoratore notturno chi svolge un’attività lavorativa nel periodo notturno almeno:
- 3 ore in modo abituale e continuativo;
- una parte del suo orario di lavoro in base alle norme stabilite nel contratto nazionale di lavoro.
Qualora nel contratto nazionale del lavoro non fosse indicata chiaramente, il lavoratore svolge lavoro notturno se l’attività si svolge:
- per almeno 3 ore nella fascia notturna indicata in precedenza;
- per un minimo di 80 giorni lavorativi nell’arco di 12 mesi.
Pensionamento anticipato
Infine, i lavoratori notturni possono accedere al pensionamento anticipato purché abbiamo raggiunto minimo 35 anni di contribuiti e 61 anni e 7 mesi (congelato fino al 2026). Sommando i due requisiti devo raggiungere Quota 97,6 come lavoro usuranti.