Proseguire in Mercedes, smettere o passare alla Rossa? La domanda che si sta ponendo Hamilton sul suo domani. Ecco il consiglio di Berger.
Cosa farà da grande Lewis Hamilton è l’interrogativo che aleggia da tempo nel paddock. Dopo la brutale sconfitta rimediata ad Abu Dhabi l’inglese aveva fatto perdere le proprie tracce per almeno un paio di mesi e tanti, già allora, avevano ipotizzato un suo ritiro. Lui però si rifece sentire a pochi giorni dall’avvio dei test invernali del 2022, firmando il rinnovo con la Stella fino al 2023. Va da sé che la nuova scadenza si avvicina e la questione sul da farsi di andrà a riproporre.
Il team principal Mercedes Toto Wolff ha dichiarato di non avere fretta e che tutto dipenderà da ciò che deciderà il pilota. Ed è proprio qui che casca l’asino. Al momento, almeno da ciò che sappiamo, si brancola nel buio. Di certo al 38enne non mancano le passioni e gli interessi al di fuori del Circus. Musica, moda e cinema, sono decisamente pane per i suoi denti. Ed infatti, non appena riesce a ritagliarsi un po’ di tempo dagli impegni motoristici lo si vede presenziare ad ogni genere di evento. Non è un azzardo affermare, che è anche grazie al suo contributo che la F1 si è ultimamente fatta conoscere in ambienti prima inaccessibili.
Accanto a questi hobby glamour, Ham ha sviluppato alcuni impegni sociali, sia per quanto riguarda la battaglia ambientalistica, sia per la lotta ad ogni forma di razzismo. E assieme al boss della sua squadra ha dato vita ad un’associazione che si occupa di promuovere l’ingresso nel motorsport di donne e persone di colore, finora categorie tenute in disparte, almeno nei reparti tecnici.
Dunque, a fronte di quanto detto, è facile capire come non sia un’impresa trovare cosa fare una volta in pensione. Tuttavia il richiamo della pista pare essere ancora forte. E qui le opzioni più credibili sono due. O restare in coppia con George Russell, oppure andare altrove. Sempre più insistenti si stanno facendo le voci di uno scambio con Charles Leclerc. Una pazza idea che piace a più di qualcuno. E che per il corridore di Stevenage potrebbe rappresentare una vera e propria sfida. Per due ragioni innanzitutto. Per la prima volta dal suo ingresso in F1 nel 2007 si troverebbe a lavorare in un ambiente con approccio anglosassone. Quindi, andrebbe in una scuderia che non vince da sedici anni un titolo ed è reduce da una crisi su più fronti.
Hamilton a Maranello? Il pensiero di chi ci è stato
Il rischio è di fare flop, ma se dovesse andare bene, per il #44 sarebbe l’impresa della vita. Ed esattamente in quest’ottica si muove il suggerimento di Gerhard Berger. A lungo tra le fila dell’equipe modenese, l’austriaco ha consigliato al britannico proprio questa via eccitante e allettante, quanto audace. Il pericolo è quello di bruciare quanto fatto in passato, un po’ come è avvenuto a Sebastian Vettel e parzialmente a Fernando Alonso, salvo quest’ultimo rilanciarsi con Aston Martin dopo un periodo di pausa e un ritorno toccata e fuga in Alpine/Renault.
“Ogni driver ha il sogno di correre per la Ferrari“, ha affermato al Kronen Zeitung newspaper. “E quasi tutti i migliori ci sono stati. Solo Ayrton Senna non ci andò perché in quel momento la macchina non era forte abbastanza per fare la differenza. Ed è ciò che potrebbe bloccare Lewis. Tuttavia, se non dovesse riuscire a riportare alla competitività la W14 e non essendoci un sedile libero in Red Bull, potrebbe pure fare un tentativo, con l’obiettivo di farla tornare a vincere“, ha analizzato le diverse prospettive il 63enne.
Sul fatto che lui stesso abbia confessato di non immaginarsi in un team diverso dalla Mercedes, il vincitore di dieci gran premi, ha chiosato ridendo: “Questo non significa niente. Nessuno scopre mai le sue carte nella top class”.
Già in passato erano sorte chiacchiere su un probabile trasferimento dell’asso di Stevenage in quel di Maranello. E sin da subito la tifoseria si mostrò divisa. Tra quelli estasiati al pensiero di avere in equipe un simile campione, e quelli un po’ più scettici.