L’Home Care Premium è un progetto di assistenza che garantisce un aiuto ai disabili e alle persone non autosufficienti.
L’HCP offre cure a domicilio ai cittadini con handicap fisici, psichici o sensoriali ma solo se dipendenti o pensionati pubblici.
Il progetto assistenziale ha stilato una graduatoria di circa trentamila beneficiari basandosi sulla gravità della disabilità, sull’età anagrafica e sull’ISEE (graduatoria pubblicata sul portale dell’INPS). L’aiuto consiste in un contributo economico volto al rimborso delle spese sostenute per l’assistenza domiciliare – a condizione che sia stato redatto un contratto di lavoro domestico.
Il secondo diritto è ai servizi di assistenza alla persona proposti dagli ambiti territoriali oppure da enti in convenzione con l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale – a condizione che sia accettato il piano socio-assistenziale.
Una lettrice chiede “Sono dipendente pubblica e assisto mia zia, sorella di mio padre, titolare di Legge 104 articolo tre comma tre. Posso presentare domanda Home Care Premium?“. La lavoratrice vorrebbe godere dei diritti risultando una caregiver che si prende cura di un familiare con disabilità grave. Vediamo se è possibile.
Home Care Premium, chi sono i beneficiari
La prestazione assistenziale si rivolge agli iscritti della Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali. I primi grandi esclusi sono, dunque, i dipendenti privati nonché i lavoratori autonomi. Rientrano tra i beneficiari, invece, i pensionati iscritti alla Gestione Dipendenti Pubblici.
Entriamo, ora, nello specifico per capire chi può far domanda di contributo.
- il titolare della posizione assicurativa – lavoratore o pensionato – che può chiedere l’accesso al progetto per
– sé stesso,
– per il coniuge,
– il partner dell’unione civile,
– il convivente di fatto,
– un familiare di primo grado anche non convivente,
- il familiare di primo grado del titolare per
– sé stesso,
– per il titolare
– un familiare di primo grado
– il coniuge del titolare,
- il genitore richiedente superstite per il figlio minore orfano del titolare,
- il tutore per il figlio minore del titolare,
- l’amministratore di sostegno del soggetto beneficiario per il beneficiario stesso,
- il suocero, la suocera,
- i fratelli o le sorelle.
I nipoti non rientrano tra i beneficiari. Significa che la nostra lettrice non potrà fare domanda di Home Care Premium.
Come accedere al programma
L’interessato dovrà inoltrare domanda di Dichiarazione Sostitutiva Unica per procedere con il calcolo dell’ISEE prima di presentare richiesta di accesso al progetto assistenziale. Nello specifico, occorrerà conteggiare
- l’ISEE socio-sanitario del nucleo familiare di appartenenza del beneficiario oppure
- l’ISEE minorenni con genitori non coniugati tra loro e non conviventi.
Il valore dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente sarà fondamentale per stabilire il collocamento in graduatoria. Permetterà anche di calcolare l’ammontare del contributo. Di conseguenza, occorrerà fare molta attenzione alla compilazione della DSU o si rischia di finire in fondo alla graduatoria.
Qualora ci fosse una situazione di parità di punteggio, il beneficio verrebbe riconosciuto prima al richiedente anagraficamente più grande.
Inoltrare la domanda di Home Care Premium
La domanda di accesso al programma potrà essere presentata
- tramite patronato,
- accedendo al servizio online dell’INPS “Domande welfare in un click” entrando con credenziali digitali (SPID, Carta di Identità Elettronica o Carta Nazionale dei Servizi),
- Contact Center (803 164 da fisso, 06 164 164 da mobile).
Una volta inoltrata l’istanza, l’INPS verificherà i requisiti e comunicherà l’accettazione o meno della domanda. In caso di problemi l’ente potrebbe chiedere di modificare o integrare le informazioni mancanti o errate.
Home Care Premium, i benefici
Con l’HCP si può ottenere
- un contributo economico per pagare un assistente che si prenda cura della persona con disabilità. L’importo massimo sarà di 1.050 euro al mese con grado di disabilità gravissimo.
- prestazioni integrative erogate da strutture ospedaliere o Enti socio assistenziali di competenza territoriale a seconda della residenza del disabile. Condizione necessaria è la convenzione con l’INPS mentre l’importo massimo sarà di 500 euro al mese.
Aggiungiamo che l’importo del primo beneficio potrà raggiungere i 1.250 euro per i richiedenti con un ISEE inferiore a 8 mila euro. La cifra, poi, varierà in base al grado di disabilità e al valore dell’indicatore. In ogni caso, non potrà superare lo stipendio mensile della badante previsto dal contratto regolarizzato.
Puntualizzazioni sui servizi integrativi
Concludiamo indicando quali sono i servizi integrativi riconosciuti dall’INPS.
- Professionali domiciliari di operatori sanitari, educatori professionali, logopedisti, psicologi, fisioterapisti,
- servizi e strutture a carattere extra domiciliare volti alla crescita delle capacità relazionali, alla prevenzione della degenerazione, al potenziamento delle abilità. Dovranno svolgersi presso centri socio educativi riabilitativi o di aggregazione o dell’infanzia,
- servizi di sollievo per il nucleo familiare,
- percorsi di integrazione scolastica,
- servizio pasto e fornitura supporti,
- trasferimento assistito del disabile per soddisfare precise necessità come effettuare visite mediche o cure riabilitative.