Un calciatore di Serie A ha distrutto la Ferrari contro la fermata dell’autobus. Vi sblocchiamo un ricordo, ecco i dettagli.
Ricordate cosa è rimasto della fiammeggiante Ferrari con alla guida un calciatore della Serie A amareggiato e poco sobrio?
Guidare una Ferrari è il sogno di tanti italiani. Un’auto elegante, veloce, dal design impeccabile che sfrecciando sulle strade attira l’attenzione di ogni passante. Questa “purosangue” costa oltre 200 mila euro, cifra che un comune mortale fatica a poter spendere. Ma non è così per i calciatori di Serie A che guadagnano milioni ogni anno e accumulano una fortuna che permette loro di acquistare la macchina dei loro sogni. C’è chi sceglie la Lamborghini, chi opta per una Maserati, chi per una Rolls Royces. E poi chi va sul classico, con una fiammeggiante Ferrari rosso fuoco. Un’auto che può superare tranquillamente i 300 km/h facendo dimenticare al guidatore di non essere un pilota di Formula Uno.
È successo a Martin Caceres, giocatore uruguaiano della Serie A che nel 2015 ha distrutto la sua Ferrari contro una fermata dell’autobus.
Il calciatore di Serie A Caceres distrugge la Ferrari, la vicenda
Caceres ha giocato in Italia anche nella Juventus, ingaggio che gli ha concesso di ottenere stipendi elevati tanto da potersi acquistare una Ferrari. Torniamo al 2015, quando ha iniziato a vestire i colori bianco neri. Dopo un’ennesima finale di Champion League persa, la stagione faticava a decollare.
Invece che concentrarsi sul gioco, Caceres continuava a mantenere uno stile di vita sopra le righe. Frequentava locali notturni e fu proprio in una di quelle notti che accadde il fatto. Alla guida della sua Ferrari 458, il calciatore di Serie A cominciò a girare per Torino concedendosi più di una bevuta.
E poi lo schianto
L’uruguaiano perse il controllo della Ferrari e si schiantò contro la fermata dell’autobus di Corso Nizza provocando alla macchina danni ingenti. Fortunatamente nessuno fu coinvolto nell’incidente. La Polizia sopraggiunta sul luogo dell’impatto fece l’alcool test al calciatore che naturalmente risultò più che positivo.
Caceres fu multato con 531 euro di multa e gli vennero sottratti dieci punti dalla patente. Ma, probabilmente, le conseguenze più penose furono altre.
Non solo la Ferrari distrutta con decine di migliaia di euro di danni – parliamo di un’auto dal costo base di 206 mila euro (oggi è fuori mercato e si trova solamente usata) – ma anche la sospensione decisa dalla Juventus. Un comportamento così avventato doveva assolutamente essere punito.
Le settimane di lontananza dal campo, però, servirono a Caceres dato che quando tornò si fece valere diventando un elemento chiave della rimonta della squadra. Le punizioni, infatti, servono a far riflettere e a cambiare strada evitando di intraprendere un percorso sbagliato.
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