I bisogni fisiologici scappano a tutti, anche a un grande campione del mondo della Nazionale, ma questo rito è davvero bizzarro.
Tutti quanti noi abbiamo a cuore la sensazionale Nazionale di Marcello Lippi che vinse con pieno merito il Mondiale in Germania nel 2006. Una squadra fortissima formata da campioni che ancora oggi sono nel nostro cuore, tra cui Andrea Pirlo.
Il campione bresciano però di recente ha voluto raccontare un aneddoto extra calcistico davvero molto curioso su un suo compagno di squadra che a quanto pare aveva un conto in sospeso con il bagno.
La testimonianza dell’ex allenatore della Juventus è sicuramente molto affidabile, perché con Pippo Inzaghi ci ha giocato davvero per tantissimi anni. L’attaccante infatti è stato il bomber del Milan di Andrea, oltre che il puntero dell’Italia.
Secondo Pirlo, tesi poi confermata anche dal diretto interessato, per Inzaghi il pre partita aveva obbligatoriamente un rito. Si chiudeva in bagno per diversi minuti e doveva continuare espellere uno dei suoi bisogni primari, di sicuro quello più percepibile all’olfatto.
Questo per i suoi compagni era un grosso problema, soprattutto quando dovevano viaggiare verso stadi davvero molto piccoli in Coppa dei Campioni. Di per sé è un bene, infatti liberarsi completamente prima della partita è un modo per poter essere più scattante in campo.
Inzaghi era un bomber d’area di rigore e forse proprio questa libertà fisica gli permetteva di poter diventare letale sotto porta. Ma alla fine perché c’era sempre questo fortissimo stimolo di SuperPippo prima della partita? Era solo tensione o forse c’era un “trucchetto”?
Pirlo su Inzaghi: “Pippo e il rito dei biscotti”
Nulla nasce per caso e dunque Inzaghi voleva di sua spontanea volontà dare vita a questa evacuazione molto sostanziosa. Pirlo continua il suo racconto spiegando come durante il viaggio con il pullman verso lo stadio, l’attaccante fosse solito mangiarsi un pacco di Plasmon.
Stiamo parlando di biscotti per bambini, dunque hanno una digeribilità altissima e inseriti nel metabolismo di un adulto hanno un effetto quasi immediato. Inzaghi li mangiava in maniera vorace, dentro ce ne sono almeno otto per ogni pacchetto, ma questo atteggiamento era anche scaramantico.
Non era importante che fosse pieno oppure avesse ancora fame, doveva sempre lasciarne due in fondo, quasi a volerlo tenere come amuleto per la partita. Il Plasmon lo aiutava a liberarsi prima della partita e allora uno veniva “risparmiato”.
Pirlo ha continuato il suo racconto spiegando però come a Inzaghi effettivamente piacessero moltissimo quei biscotti. Non era soltanto prima delle partite che li mangiava, ma era davvero molto frequente vedere SuperPippo mentre gustava questi Plasmon.
Si trattava di un vero e proprio rito scaramantico, anche perché definitiva il tutto come un modo per poter fare in modo che ci fosse la “congiuntura astrale” dalla propria parte. Ci sono stati dei momenti bui e negativi anche per Inzaghi, soprattutto a causa di qualche infortunio di troppo, ma alla fine il metodo è stato vincente.
E chissà che dopo questa notizia anche la Plasmon non abbia avuto un’impennata nelle vendite proprio grazie allo strano rito di SuperPippo.