Una malattia che colpisce ormai frequentemente ad una certa e della quale di conseguenza si sente parlare sempre più spesso.
La notizia del ricovero e del peggioramento, in pochi giorni, delle condizioni dell’ex Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi ha creato apprensione nel nostro paese. Le prime notizie ufficiali circa le condizioni di salute dell’attuale Senatore di Forza Italia hanno chiaramente messo al centro dell’attenzione quanto sta accadendo. Giornali, tv, web, tutto ormai è concentrato su quello che è successo e che succederà nei prossimi giorni. Le informazioni in merito, ormai, viaggiano con incredibile e giustificata frequenza.
“Il presidente Silvio Berlusconi è attualmente ricoverato in terapia intensiva per la cura di un’infezione polmonare. L’evento infettivo si inquadra nel contesto di una condizione ematologica cronica di cui egli è portatore da tempo”. Questo il comunicato stampa diffuso nelle scorse ore, contenente il bollettino medico firmato dai professori Alberto Zangrillo e Fabio Ciceri dell’Ospedale San Raffaele di Milano, lì dove l’ex premier Silvio Berlusconi è ricoverato.
In queste ore il Presidente Silvio Berlusconi ha iniziato la chemioterapia per contrastare la leucemia mielomonocitica cronica (LMMC) diagnosticatali. Si tratta di uno dei tumori del sangue tra i più frequenti, considerando le sindromi mielodisplastiche-mieloproliferative. La patologia in questione si caratterizza per una produzione eccessiva delle cellule del sangue che in questo specifico caso portano alla proliferazione incontrollata di una particolare tipologia di globuli bianchi, definiti monociti. Nel panorama delle malattie in questione, parliamo di una delle forme più aggressive in assoluto.
Tale malattia, infatti colpisce soprattutto gli over 70, facciamo riferimento, quindi alla fetta di popolazione in età più avanzata. Gli esperti dell’Ail, Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma hanno cosi spiegato in merito alle cause principali di questa particolarissima patologia: “proliferazione eccessiva delle cellule del sangue, e le sindromi mielodisplastiche, con cui condividono una maturazione anormala dei precursori del midollo“. L’incidenza della malattia è attualmente considerata in pochi casi, secondo le statistiche. Parliamo, nello specifico di una forbice tra 1 e 4 ogni 100mila abitanti ogni anno in Italia.
Per quel che riguarda i sintomi della LMMC possiamo affermare che si tratta di elementi in qualche modo variabili che in ogni caso comprendono anemia, sanguinamenti, formazione di ematomi, infezioni ricorrenti, l’ingrandimento del fegato e della milza, sudorazioni notturne, perdita di peso e cachessia. “Sono inoltre caratterizzate da un aumentato rischio di evoluzione in leucemia acuta“, scrive si legge in un comunicato stampa diffuso dall’Asst dei Sette Laghi della Regione Lombardia. Chiaramente il rischio maggiore riguarda sempre l’aumento esponenziale dei globuli bianchi.
Berlusconi, che cos’è la leucemia mielomonocitica cronica: la diagnosi
Lo stesso comunicato stampa diffuso dall’Asst dei Sette Laghi della Regione Lombardia chiarisce quanto segue in merito alla diagnosi della malattia in questione: “si studia la morfologia del sangue periferico e midollare al fine di valutare anomalie delle cellule del sangue e dei suoi precursori. La biopsia osteomidollare è importante per valutare la cellularità, la fibrosi e la topografia delle cellule emopoietiche nel midollo“. Come spesso accade in questi casi, chiaramente il sistema immunitario del paziente risulterà fortemente debilitato.
In merito poi alle cure per quel che riguarda la patologia in esame, si ricorre in genere al trapianto allogenico di cellule staminali considerato, cosi come spiega la stessa Ail: “l’unico trattamento con potenzialità curative, ma in molti casi, in considerazione dell’elevata età della maggioranza dei pazienti – è di difficile attuazione. Viene comunque raccomandato nei casi ad alto rischio“, spiega l’Ail. In una prima fase si sottopone il paziente a chemioteriapia in attesa di trovare un donatore all’interno della famiglia dello stesso.
Il prelievo delle cellule staminali avviene dal midollo osseo o dal sangue periferico. Nel caso in cui uno specifico paziente non possa essere per qualche ragione sottoposto a trapianto si ricorre ad altre tipologie di cure, azacitidina e, nei casi più gravi, anche con l’idrossiurea, sempre per quel che riguarda il controllo dei globuli bianchi. Tra gli altri farmaci chemioterapici che si possono somministrare troviamo l’etoposide, la 6-mercaptopurina e il busulfano. Nel caso in cui dovessero presentarsi casi di anemia, nei pazienti a basso rischio si usa anche l’eritropoietina. La salute di Silvio Berlusconi insomma tiene in ansia il paese. In queste ore l’ex premier lotta contro la terribile malattia e si spera che presto possano arrivare notizie positive circa il suo stato di salute.