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Trucco del telepass: cosa hanno escogitato, non ci crederai mai

Published by
Emiliano Fumaneri

Qualche furbetto ha architettato un trucco strabiliante per farsi beffe del telepass e passare senza pagare nemmeno un euro.

Ecco qual è stata la pensata escogitata per farla franca al casello. Con un trucchetto anche molto pericoloso, ripetuto poi in svariate occasioni.

Nursenews

Italia, patria di vecchie volpi e furbetti. Quando si tratta di furbate, lo Stivale non è secondo a nessuno: brulica di “geni” pronti a inventarsi l’impossibile. Soprattutto, va da sé, quando si tratta di non pagare tasse e balzelli.

L’ultima furbata, davvero ingegnosa e altrettanto pericolosa, è quella architettata per non pagare una delle tasse decisamente più odiate dagli italiani. Stiamo parlando del pedaggio autostradale, che se la gioca col bollo auto e il canone tv per la palma di tributo meno amato della Penisola.

Sappiamo tutti bene di cosa si tratta: è la tassa che ogni automobilista deve pagare al casello per poter fare il suo ingresso in autostrada. Il pedaggio serve a coprire gli svariati costi dell’autostrada. In primo luogo i costi di costruzione, ma anche quelli di manutenzione e di ampliamento.

Altra cosa ben nota è che da tempo in autostrada è stato adottato il sistema del telepass. Come tutti – o quasi – sapranno il telepass è un dispositivo elettronico che ci permette di pagare il pedaggio in autostrada saltando il passaggio prima obbligato dal casello e dal casellante. Più comodo ancora della cassa automatica, ci permette di tagliare i tempi soprattutto se siamo di fretta.

Telepass, come funziona il sistema di riconoscimento del dispositivo

Queste informazioni, possiamo dirlo senza particolare tema di smentita, sono patrimonio di tutti. Come spesso capita, però, meno noto sarà forse come funziona all’atto pratico il telepass. Si tratta di un sistema basata su una tecnologia conosciuta col nome RFID: Radio-Frequency IDentification, ovvero identificazione a radiofrequenza.

Questa tecnologia permette di riconoscere e identificare in maniera univoca il dispositivo del telepass. In sostanza, quando l’automezzo comincia a avvicinarsi alla barriera del pedaggio autostradale il sistema RFID si attiva e rileva la presenza del telepass a bordo del mezzo. Col riconoscimento da parte del sistema il pedaggio viene scalato automaticamente dal conto corrente o dalla carta di credito collegati al telepass.

Tutto molto semplice e molto comodo. C’è anche qualche altro aspetto interessante e che potrebbe tornare utile. Per esempio tanti non saranno al corrente che il telepass si può usare anche all’estero. Sì, fuori dall’Italia il nostro dispositivo può essere utilizzato in quei Paesi europei dove c’è compatibilità col sistema telepass italiano. Per esempio in Spagna, Portogallo e Francia. Chi viaggia in questi Stati col telepass italiano potrà servirsene dunque per pagare il pedaggio senza bisogno di acquistare un altro apparecchio.

Pagare il pedaggio in autostrada: ma a che serve?

Per tornare all’interno dei confini di casa nostra, avevamo accennato al fatto che le entrate del pedaggio autostradale servono a finanziare le operazioni per costruire, tenere in buono stato e ampliare la rete autostradale. In Italia le società concessionarie, quelle che gestiscono i pedaggi autostradali, sono tenute a investire una certa quota dei loro ricavi per mantenere e migliorare l’infrastruttura autostradale.

Un sicuro miglioramento, perlomeno in termini di tempo risparmiato, consiste appunto nella possibilità di usare le corsie telepass.  Come si sa sono quelle riservate agli automezzi che viaggiano col dispositivo a bordo. In questo modo i soldi del pedaggio vengono subito addebitati sul conto o sulla carta dell’utente. Indubbiamente una comodità che consente di evitare gli incolonnamenti che si incontrano con più frequenza sulle altre corsie, decisamente meno rapide e fluide di quelle col telepass. Inutile dire che si perde più tempo a pagare il pedaggio al casellante o alla cassa automatica.

Lo strabiliante trucco del telepass per non pagare un centesimo

In un mondo dove nessun pasto è gratis le comodità però si pagano. Inconveniente evidentemente insopportabile per i furbetti del telepass, per i quali anche le comodità dovrebbero essere a costo zero. E se non lo sono, fanno in modo che lo siano. Come? In questo caso con un trucco che lascia davvero di stucco. Anche perché è piuttosto pericoloso.

Ma evidentemente per qualche furbetto che ci vede lungo il gioco – il pericolo di incidenti in questo caso – vale la candela. In pratica qualcuno si è accorto che c’è un modo per “fregare” la sbarra che a ogni ora del giorno e della notte si apre e si richiude per far passare i veicoli. Il trucchetto, in teoria, è semplice. Quando entriamo nella corsia riservata al telepass, come detto, il sistema RFID rileva il telepass presente in auto e la sbarra, di conseguenza, scatta e si alza. Se però l’auto che segue subito dopo riesce a rallentare in maniera tale da “incollarsi” quasi al posteriore dell’auto davanti, il giochino funziona.

Un “giochetto” molto pericoloso

Si tratta, come si vede, di una manovra piuttosto pericolosa. Ma qualcuno, con ogni evidenza, è riuscito a padroneggiarla con maestria davvero invidiabile. Soprattutto perché il furbetto in questione è un uomo di 80 anni, già soprannominato “nonno sprint”. Per due anni – tra il 2020 e il 2022 – l’arzillo pensionato ha replicato il trucchetto ogni volta che entrava in autostrada, riuscendo sempre a beffare la sbarra al casello.

Peccato che gli sia andata meno bene con le telecamere di sicurezza, che l’hanno filmato in più occasioni. Così l’ottuagenario in cerca di emozioni forti si è visto arrivare a casa una mega multa pari a 4 mila euro. Tanto gli chiedono le autostrade. Lui però non molla e non vuole pagare. Per bocca del suo avvocato ha fatto anche sapere perché: visto che l’autostrada offre un servizio pubblico, per l’ottantenne non può chiedere il pedaggio.

Inutile dire che le autostrade sono di tutt’altro parere, dunque la prova di forza prosegue ancora. Vedremo come finirà. Di certo c’è che l’anziano conducente per due anni si è spostato tra Napoli, Roma e Caserta (ma anche altrove) senza scucire un euro quando entrava e usciva dall’autostrada.

Trucco del telepass: ecco come funziona

La cosa ha dell’incredibile se pensiamo appunto all’età dell’anziano signore che ogni volta, vedendo avvicinarsi il casello, si accodava puntualmente all’auto che lo precedeva, a distanza davvero minima. Un giochino per il quale ci vogliono riflessi pronti e un colpo d’occhio non comuni, che però lui ha ripetuto innumerevoli volte, all’entrata e all’uscita dell’autostrada. Così facendo beffava il sistema RFID, che non riusciva a rilevare il suo passaggio. Dopodiché, una volta superata la sbarra rimasta in posizione verticale, davanti a sé aveva tutta la strada a disposizione.

Il tutto senza mai collisioni o tamponamenti. I calcoli però li aveva fatti male con le telecamere di sicurezza, che alla fine lo hanno individuato. Così ora la sua performance rischia di costargli un conto salato. E non è tutto: oltre a dover pagare per tutte le volte che è passato dal casello senza sborsare un centesimo per il pedaggio, “nonno sprint” è stato chiamato a rispondere anche del reato di insolvenza fraudolenta.

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