Si finge calciatore e strappa contratti milionari: l’assurda truffa durata 26 anni

Ricordate questa truffa assurda? Quest’uomo si è finto calciatore per 26 anni, firmando anche un contratto milionario. Come ha fatto?

Mettetevi comodi, perché quello che state per sentire è di sicuro una delle storie più assurde e incredibili di sempre. Se avete sempre sognato di fare il calciatore, pur non avendo grandi doti, siete nel posto giusto per capire come sfondare.

Finge calciatore
Si finge calciatore per 26 anni: la truffa assurda (Fonte: NurseNews)

Il Brasile è la Patria del calcio per eccellenza, una nazione che è stata in grado di sfornare dei campioni straordinari nel corso della storia. Gli attaccanti poi era indubbiamente i numeri uno in assoluto ed è questo il ruolo che voleva fare Carlos Henrique Raposo.

Un ragazzo come tanti a Rio Prado, nello Stato Rio Grande do Sul, la zona di Porto Alegre per intenderci e fin dalla più giovane età ha potuto ottenere importanti contratti. La motivazione? Diciamo buone conoscenze e un’ottima capacità di sapersi vendere.

Chi è Henrique Raposo, detto “il Kaiser”?

Nato nel 1963, si rese conto fin da subito che non avrebbe avuto modo di poter fare tanta strada nel mondo del calcio. Nonostante questo il ragazzo entrò molto presto nelle giovanili di una grande squadra come il Botafogo.

Dopo un anno passò addirittura al Flamengo, rimanendo al Mengao fino all’età di 15 anni. A quel punto il campionato brasiliano si stava rivelando troppo difficile per lui anche a livello giovanile, per questo motivo passò ai messicani del Puebla.

A 20 anni tornò in Brasile dopo non aver nemmeno giocato un secondo di gara e a raccontare le sue imprese fu il difensore Ricardo Rocha. La tattica era sempre la stessa, ovvero approdare in una società e firmare un contratto abbastanza ricco anche se per soli sei mesi.

Carlos Henrique Raposo
Carlos Henrique Raposo (Fonte: YouTube)

Non appena si sarebbe presentato di fronte al nuovo allenatore avrebbe detto di non essere in forma e dunque di dover seguire un duro allenamento con un suo presunto preparatore privato per due settimane.

Dopo questo periodo riusciva sempre a convincere un difensore della sua squadra a fargli un brutto fallo, sempre simulato, in modo tale da mostrare all’allenatore di essersi fatto male e di dover lasciare il campo per svariate settimane.

Secondo Rocha era bellissimo vederlo in campo, perché andava sempre dalla parte opposta rispetto alla palla. Non voleva mai toccarla e per questo motivo risultava estremamente simpatico a tutti i suoi compagni.

La leggenda narra che Raposo nemmeno in allenamento sia mai riuscito a segnare nemmeno un gol o a confezionare un assist per i compagni. Oltre alla simpatia un altro modo per potersi far acquistare dalle varie società era quello di spacciarsi per il “Kaiser”. Il suo fisico infatti ricordava molto quello di Franz Beckenbauer, ma ovviamente il livello tecnico era completamente diverso.

Carlos Henrique Raposo patrimonio

Non è mai stato purtroppo quantificabile l’ammontare complessivo del patrimonio che ha saputo ottenere nel corso della sua bislacca e davvero assurda carriera. I suoi contratti erano sempre di sei mesi e con cifre imponenti, anche se molto spesso li spendeva in festicciole.

Ebbe modo anche di giocare in Europa con la maglia dei francesi del Gazelec Ajaccio e la leggenda narra che fu a un passo dal venire in Italia. Il Kaiser infatti a un certo stava per essere corteggiato dal Vicenza, ma in Corsica si trovava troppo bene.

La sua carriera durò fino al 1993 quando firmò il contratto con l’America, una delle più importanti squadre messicane, ma nel 2000-01 ebbe modo di concedersi un’ultima corsa. Furono i dilettanti del Guarany de Camaqua che lo misero per l’ultima volta sotto contratto, ovviamente per sei mesi.

Il Kaiser amato da tutti purtroppo di recente è stato colpito da cecità a un occhio, in maniera immotivata, con Raposo che racconto di essersi svegliato un giorno con questo problema. Una vita assurda e incredibile, ma che di sicuro lo rende unico nel proprio genere.

Gestione cookie