I Comuni possono prevedere restrizioni per i barbecue all’aperto. Nello specifico, con il divieto di combustioni si potrà dire addio alla grigliata.
Come ogni combustione, anche i barbecue inquinano. Da qui la decisioni dei Comuni di vietare le grigliate all’aperto.
La bella stagione sta per arrivare portando con sé lunghe giornate di sole e aria calda. Gli italiani ne approfitteranno per stare all’aria aperta e godersi i tramonti con amici e parenti. Passeggiate, gite in barca, parchi avventura, escursioni sono tra le attività preferite in primavera ma un vero e proprio must della bella stagione è il barbecue.
Assaporare la carne o le verdure grigliate, il solo pensiero fa venire l’acquolina in bocca. Come rinunciare ai succulenti pranzetti in giardino o in aree verdi adibite della propria città? Eppure è bene che si sappia che quest’anno potrebbe essere impossibile fare il barbecue. Tutto dipenderà dalle decisioni comunali.
In diverse località italiane è entrata in vigore la normativa che stabilisce il divieto di combustioni all’aperto. Significa che una grigliata può costare una multa di 200 euro. È accaduto a Bologna, dove un trentenne ha pagato cara la voglia di barbecue.
Il giovane bolognese stava grigliando la carne nel giardino di casa durante una giornata festiva che la Regione Emilia Romagna aveva dichiarato con misura emergenziale anti smog e antinquinamento. Le restrizioni, dunque, non riguardano unicamente gli spostamenti di veicoli ma ogni combustione.
Il divieto di combustioni all’aperto sarà valido durante le domeniche ecologiche e, in generale, fino al 30 aprile. Prima di comprare la carbonella è consigliabile, quindi, informarsi se nel Comune di residenza vige o meno l’ordinanza. Stesso discorso qualora si viaggi in camper.
Una volta appurata la possibilità di fare il barbecue nella propria città, ci si potrà dedicare al passatempo primaverile preferito. Non significa però che tutto sia lecito. Ci sono delle indicazioni da seguire per non rischiare la lite con i vicini.
Il Codice Civile stesso (articolo 844) stabilisce che “il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni di fumo o di calore, le esalazioni, i rumori e gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino, se non superano la normale tollerabilità, avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi“.
La direttiva del Codice Civile significa che, in generale, si possono grigliare la carne o le verdure ma tenendo conto della normale tollerabilità. Definire tale concetto non è semplice e soprattutto non in maniera oggettiva. Il parametro di riferimento deve tener conto
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