Come riuscire a trovare la persona giusta? Spesso alla radice di tanti errori che si ripetono c’è un errore fondamentale, come se ci fosse un copione scritto male.
Ecco perché è importante capire su che “lunghezza d’onda” dobbiamo allineare le nostre aspettative se vogliamo attirare un certo tipo di persona nella nostra vita.
Si fa presto a dire «love si love». Soprattutto nelle sue prime fasi, l’amore è un sentimento volubile, a volte decisamente volatile. Come ha detto qualcuno, non basta mettere insieme due desideri. In amore ci sono due destini da unire. Dunque serve l’affinità, ma anche avere interessi reciproci aiuta a far crescere e durare nel tempo quella pianta delicata che è l’amore.
Proprio come una pianta, se due persone innamorate trascurano di prendersi vicendevolmente cura, la linfa del loro amore prima o poi finirà per seccarsi. E di conseguenza la pianta appassirà. Qui però ci interessa proprio la fatidica freccia di Cupido. Come fare per scoccarla e centrare il cuore della persona che fa battere il nostro?
La scintilla può scattare quando meno ce lo aspettiamo: uno sguardo furtivo, un incontro incidentale, una festa in compagnia di amici. Ma anche un incidente, una brutta situazione. Circostanze e motivi dell’innamoramento sono davvero infiniti e dipendono da tante cose (dal nostro passato, dalla nostra esperienza, dal nostro temperamento, ecc.).
Gli psicologi d’altro canto ci avvertono: guai a pensare che in amore esista la bacchetta magica per realizzare i nostri sogni d’amore. E d’altro canto se cercassimo di attirare la persona oggetto dei nostri desideri cercando di manipolarne i sentimenti è praticamente certo che combineremmo solo disastri. Non possiamo né dobbiamo controllare la volontà altrui.
Qual è dunque il segreto dell’amore? Accantonata l’idea di far innamorare qualcuno come se fosse una cometa da far entrare nella nostra orbita di attrazione, una cosa la possiamo fare: lavorare su di noi. E come? In maniera da “regolare” il nostro magnete. Per attirare cioè nella nostra vita non tanto una specifica persona, ma un certo tipo di persona.
In sostanza, possiamo cercare di lavorare su noi stessi per attirare una persona che presenti certi tratti. Creare cioè le condizioni per cui persone con quelle determinate caratteristiche siano attratte da ciò che siamo, da quello che “emaniamo”.
Dunque per attrarre la persona giusta dobbiamo prima di tutto conoscere noi stessi. Dobbiamo capire chi siamo e cosa vogliamo dalla vita. Cos’è che ci rende unici? Qual è la nostra essenza personale, il particolare “codice” che identifica noi e soltanto noi e che, quando viene rispettato, ci permette di realizzare appieno la nostra natura? Insomma, quel particolare codice che ci dà forza e serenità. E che ci rende felici.
Avete presente Leonard Zelig, il personaggio cinematografico emblema del camaleontismo inventato dalla geniale fantasia di Woody Allen? Zelig è vittima di una malattia sconosciuta che lo porta a identificarsi con chiunque gli si presenti davanti: diventa cinese (anche somaticamente) in mezzo ai cinesi, nero in mezzo ai neri, Democratico coi Democratici, Repubblicano coi Repubblicani. Si improvvisa perfino psicologo durante il colloquio con una psicologa.
Insomma, Zelig è senza personalità. Come se fosse uno specchio che restituisce alle persone la loro stessa immagine. Ecco, fare gli Zelig in amore è un disastro. Va bene che il simile attira il simile, ma non a patto di mettersi una maschera per attirarlo. Mai mentire a noi stessi e presentarci per quello che non siamo per spirito di conformismo.
Bluffare in amore non paga: vivere per piacere agli altri porta inevitabilmente a snaturarsi. Allora le persone che attireremo non saranno condotte a noi dal nostro vero volto, ma dalla maschera che abbiamo indossato per attrarle. Naturale allora che si senta di non essere liberi di essere quello che siamo, di accompagnarsi a persone non adatte a noi, ecc.
Adeguarsi e scendere a compromessi per farsi accettare spinge soltanto a diventare come vogliono gli altri. Con la normale conclusione che finiremo per circondarci di persone che non sono mai come vorremmo noi. Ma non si tratta di “sfortuna”, bensì di uno schema sbagliato, di un copione scritto male. Dunque bisogna cambiare il copione e prendere coscienza delle nostre aspettative.
Sempre gli psicologi suggeriscono un semplice esercizio per capire quali siano le nostre aspettative implicite. Per prima cosa facciamoci una domanda. Quando diciamo “Ti amo” cosa vogliamo dire in realtà? Se “Ti amo” vuol dire “ho bisogno di te perché senza di te sono incompleto/a, mi sento perduto/a, ecc.”, beh, siamo in presenza di segnali chiari. Sì, ma di un amore disfunzionale!
Stessa cosa se chiediamo quali sono le nostre aspettative segrete verso la persona a cui diciamo “TI amo”. Se scopriamo che ci piacerebbe che lui/lei fosse sempre presente a casa, rispondesse sempre subito ai messaggi, dimostrasse ogni tre per due il suo amore, ecc., anche in questo caso stiamo fondando il nostro amore su mancanze e bisogni che ci portiamo dietro anche senza esserne consapevoli.
È questa sorta di copione amoroso inconscio a dettare i nostri comportamenti in amore, scrivendo la trama degli errori che puntualmente si ripetono nella nostra vita.
Perciò per trovare l’amore il primo passo è cominciare dall’amore per se stessi. Nel senso di lavorare su di noi per affrontare le nostre fragilità e i pesi del passato. Imparare a essere meno severi con i nostri lati deboli. Così la finiremo di cercare nella persona giusta quello che ci manca. Col rischio di cadere in relazioni-trappola fatte di dipendenza, sfruttamento, manipolazione psicologica. È il pericolo che corriamo quando finiamo per convincerci che il nostro valore dipenda da come ci trattano o ci valutano gli altri. Cosa che spalanca un’autostrada a una dipendenza rovinosa, dove ci mostriamo compiacenti solo per avere l’approvazione altrui.
Inutile quindi essere arrabbiati col mondo intero. Meglio imparare ad accettarci e ad amarci. Chi trasmette gioia e felicità attira molto di più di chi trasuda rabbia, delusione e lamentela. Dunque dobbiamo “regolare” il magnete su noi stessi, sulla nostra natura, non verso l’esterno.
In questo modo saremo sinceri con noi e anche con gli altri, conseguentemente. E così riusciremo ad attirare una persona che ci ami per quello che siamo, non per la maschera che indossiamo. Per il nostro essere reale, non per quello superficiale.
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