Una delle truffe più subdole che ci siano in circolazione. Stiamo parlando di una serie di operazioni complesse da decifrare in molti casi.
Nella stragrande maggioranza dei casi siamo abituati a considerare i rischi provenienti dal web e non solo come qualcosa di assolutamente tangibile. Per intenderci, il potenziale pericolo si manifesta secondo quelli che sono i canoni di visione di molti, attraverso azioni ben precise. Chiaramente seguendo questa logica si vanno ad escludere situazioni inaspettate. Proprio li, infatti, va a giocare il malintenzionato, proprio li, infatti, questi architetta qualcosa di inimmaginabile.
Di questi tempi si è ben consapevoli di quelli che potrebbero essere i rischi collegati a specifici contesti. Parliamo per lo più di truffe, raggiri, situazioni insomma capaci di minare integralmente condizioni e situazioni riguardanti i singoli cittadini. In molti casi si ha l’impressione, spesso errata, di saper dominare in qualche modo gli eventi. La realtà dei fatti, invece è ben diversa. Troppe sono ancora le vittime dei vari fenomeni di natura truffaldina, sintomo che qualcosa ancora sfugge.
I canali maggiormente inquinati, per cosi dire, da dinamiche truffaldine e quant’altro sono principalmente quelli legati in un modo o nell’altro al web. Pensiamo dunque a tutto ciò che oggi viene alimentato in modo assolutamente determinante dalla rete. Mail, sms, messaggistica dei vari social network e quant’altro. La logica nella maggior parte dei casi pone sempre al centro di tutto un messaggio particolarmente accattivante, di quelli ambigui, di quelli non immediatamente comprensibili.
Nel testo in questione l’accenno ad un premio, un vantaggio o peggio ancora ad una problematica di qualsiasi natura. Parliamo di situazioni che in un modo o nell’altro tengono decisamente viva l’attenzione di chi legge. Poi il colpo di genio, la presentazione del link, strumento determinante per la buona riuscita, da parte del malintenzionato in questione, del raggiro proposto. Il link servirà infatti a raccogliere tutte le informazioni possibili per compiere la pratica iniziata con un semplice approccio testuale.
Cosi come anticipato, le modalità di presentazione possono avere molteplici aspetti, alla fine tutti incentrati sul raggiungimento di un fine unico, mettere le mani sul conto corrente o prodotto finanziario qualsiasi fornito dalla vittima in questione. Di recente, però, non è questa l’unica modalità di approccio che gli utenti si sono ritrovati di fronte quando si parla di truffe, anzi. In alcuni casi ci si è confrontati con tecniche molto più astute e di conseguenza decisamente subdole.
Attenzione allo squillo: in questo modo i malintenzionati provano a derubarci
La truffa che in questi giorni sta letteralmente terrorizzando i cittadini italiani non arriva attraverso mail o sms, ma si presenta come una semplice e banalissima chiamata. Un solo squillo, poi tutto si interrompe. La vittima potenziale, a quel punto cosa fa? Per istinto, si potrebbe dire, prova a ricontattare quel numero sconosciuto, immaginando di trovarci magari specifiche risposte. Le chiamate però vanno tutte a vuoto ed alla fine lo stesso cittadino si ritrova con una spiacevole sorpresa.
Tutto il paese è coinvolto da questa specifica tipologia di truffa ma nello specifico un numero incredibilmente alto di segnalazioni è arrivato da Fabriano, in provincia di Ancona. Numerosi, infatti, in cittadini che negli ultimi giorni sono stati protagonisti di segnalazioni alla Polizia Postale e non solo. Il caso più emblematico riguarda una donna, 50enne del posto. Una serie di squilli sul suo smartphone e dall’altro lato nessuno. La donna, terminato ogni impegno, decide quindi di richiamare quel numero misterioso.
Uno, due, tre, molti tentativi, insomma. Poi la sorpresa. Dall’altro lato, nessuna risposta, ma in compenso il suo credito telefonico era stato letteralmente prosciugato. Questo di fatto il fine ultimo dei truffatori. Successivamente, quindi, la donna ha denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine. A quel punto gli agenti hanno presto compreso la natura della dinamica in questione. Si tratta di una truffa bella è buona, organizzata per arrivare a polverizzare i crediti telefonici delle vittime man mano raggiunte.
La truffa in questione, stando alle informazioni riscontrate sul web ha un nome ben preciso, parliamo di wangiri. A tal proposito, Panda Security, noto marchio per quel che riguarda la sicurezza sul web ha diramato una serie di utili consigli per fare in modo che gli stessi utenti possano proteggersi più che mai da questa particolare modalità di raggiro:
- Verificare il numero del chiamante: Agcom mette a disposizione degli utenti uno strumento per verificare se un numero è o meno iscritto al Registro degli Operatori di Comunicazione. In caso non lo fosse e proseguisse a contattarci è consigliabile inserire il numero incriminato nella lista dei numeri bloccati nel cellulare.
- Bloccare manualmente il numero sullo smartphone: una volta inserito il contatto tra i numeri bloccati del telefono, questo non potrà più raggiungere l’utente. Purtroppo, alcuni call center o cybercriminali si avvalgono di software in grado di creare migliaia di numeri di telefono inesistenti, dai quali partono automaticamente le chiamate, rendendo così inutile l’inserimento di un solo specifico numero nella blacklist del nostro cellulare.
- Utilizzare un’app: una soluzione intermedia è l’utilizzo di app dedicate, sia per Android che per iOS, in grado di filtrare automaticamente le chiamate in entrata.
- Firmare solo consensi obbligatori: difficilmente firmando un contratto (ad esempio, per avere la carta fedeltà di un supermercato) si finisce in un database di un cybercriminale, ma i propri dati, in caso si dia il proprio consenso alla cessione per fini commerciali o a terzi, potrebbero finire anche in liste poco protette e per questo più semplici da forzare per i cybercriminali. È importante mettere la propria firma, o un segno di spunta, solo nelle caselle in cui si parla di consenso obbligatorio per la fornitura del servizio.
- Accettare solo i cookie essenziali quando si accede ad un sito web: è preferibile dare il consenso solo ai cookie essenziali e rifiutare quelli opzionali, che possono passare i propri dati a società terze.
La sicurezza, insomma sempre al primo posto, in ogni caso. La prevenzione, in questo settore rappresenta spesso l’unica arma possibile per mettere al riparo i cittadini dalle angherie di truffatori senza alcuno scrupolo. Il tutto, insomma, potrebbe essere “combattuto” quasi ad armi pari.