Non ci sono buone notizie per chi ha l’accredito dello stipendio o della pensione sul conto corrente bancario. Ecco cosa è successo.
Il conto corrente in banca è una grossa comodità, per più di un motivo. Ma purtroppo non è tutto oro quel che luccica.
Sono tanti gli italiani che scelgono di fasi accreditare lo stipendio mensile o la pensione direttamente sul proprio conto corrente bancario. Una indubbia comodità. Che però, come tutte le comodità, non è a costo zero. E che per di più da quest’anno rischia di costare salata.
È arrivata infatti una notizia che risulterà certamente poco gradita a chi fa transitare l’importo della paga mensile o della pensione attraverso il conto corrente. Scopriamo in cosa consistono queste bad news, come gli dicono gli anglosassoni.
Conto corrente bancario: perché è comodo
È perfino scontato dire che il conto corrente per le famiglie rappresenta un notevole aiuto in termini di comodità. In un certo senso ci permette infatti di azionare il pilota automatico, senza farci preoccupare di fare tante operazioni che vanno avanti, appunto, in automatico. A partire dall’accredito automatico dello stipendio. Oggi forse abbiamo dimenticato quanto accadeva un tempo, quando l’azienda a fine mese si limitava, per così dire, a staccare l’assegno. Dopodiché toccava al lavoratore dipendente andare direttamente in banca per farselo trasformare in moneta contante. Perdendo comunque del tempo.
Stessa musica anche con la pensione maturata ogni mese. In questo caso va detto che gli anziani oppongono più resistenza all’accredito automatico. Basti pensare che secondo i calcoli nel 2020 circa 12,8 milioni di pensionati andavano di persona in posta a ritirare la propria pensione. In questo caso dobbiamo poi fare attenzione a quanto denaro, per legge, possiamo tenere in casa.
Un altro impiccio risolto grazie al conto corrente sono le varie scadenze delle fatture per le bollette che ci vediamo addebitare. Grazie alla domiciliazione delle bollette le date da segnare in calendario si sono notevolmente sfoltite.
Dunque c’è poco da fare: la praticità del conto corrente bancaria emerge da questi e altri motivi. Anche il ricorso a carte di credito e di debito chiaramente è legato al possesso o meno di un conto corrente in banca. Molti ancora sono dubbiosi sulla convenienza di usare il Pos anziché i contati per fare i vari pagamenti. E anche avere una carta ricaricabile, pur non essendo legata al conto, può risultare più pratico al momento della ricarica. Grazie al conto corrente la ricarica della carta può avvenire anche solo attraverso l’applicazione fornita della banca, senza doversi per forza recare presso uno sportello automatico. Con tutto quel che questo comporta in termini di risparmio di tempo e di sicurezza.
Ma naturalmente questo quadro a tinte luminose è solo una parte della medaglia. Che, come si sa, ha sempre un rovescio. Non necessariamente positivo (di solito anzi è il contrario). In questo caso il rovescio della medaglia si è manifestato proprio quest’anno. Per chi si vede accreditare stipendio o pensione su un conto corrente bancario il 2023 porta con sé brutte notizie.
Brutte notizie per chi si fa accreditare sul conto stipendio o pensione: ecco di cosa si tratta
Quali sono queste sgradevoli novità? Quando si parla di conto corrente sappiamo bene che la banca non è un ente benefico e che ogni conto ha dei costi di gestione. Che ci vengono puntualmente addebitati. Ecco. La pessima notizia è che nel 2023 i costi del conto corrente sono aumentati per le famiglie.
Non lascia spazio a particolari dubbi di sorta infatti una recente indagine di Altroconsumo per l’Economia del Corriere. Dall’indagine emerge che i costi complessivi dei conti correnti allo sportello – non quelli online dunque – sono aumentati dell’8,65%.
Aumento dei costi del conto corrente: a chi va meglio
Più penalizzati quindi i conti tradizionali. Se la cava meglio invece chi ha il conto corrente presso una banca online. Non che sia scampato ai rincari, ma quantomeno ha contenuto i danni. Anche per i conti correnti online è scattato infatti l’aumento, ma è stato decisamente minore. Per l’online parliamo di un +2,17%, oltre sei punti in meno rispetto ai conti allo sportello.
Per quale motivi i costi del conto corrente sono schizzati in alto così bruscamente e in maniera così corposa? A giudizio di Altroconsumo la causa degli aumenti va ricercata soprattutto nei costi fissi. Ad ogni modo anche i costi variabili sono aumentati, come a dire che piove sul bagnato. Questo a cominciare dai pagamenti Cbill del PagoPA.
E converrà anche stare attenti a non finire in rosso. Già, perché chi va sotto col conto pagherà interessi passivi maggiorati del 4,15%. Anche qui costi in crescita dunque. Per farci un’idea di quanto andremo a pagare di spese basta aspettare che ce lo comunichi la banca. A casa dovrebbe infatti esserci arrivato il Riepilogo annuale delle spese, dove troveremo indicati i costi fissi e i costi variabili.
Cambiare, stando così le cose, può essere una soluzione da prendere decisamente in considerazione. Stando ai calcoli di Bankitalia infatti i conti con oltre 10 anni di vita costano 113,60 euro, mentre i nuovi invece si pagano 64,90 euro.