Una notizia che già da qualche mese ormai ha acceso il dibattito nel nostro paese e non solo. L’Europa sceglie la libera commercializzazione.
La questione è più che mai sentita dai cittadini italiani e da una classe politica che si schiera con decisione contro una decisione che di certo rappresenta una novità per il nostro paese e non solo. In questo caso parliamo di una vera e propria rivoluzione quantomeno per quel che riguarda gli alimenti che da oggi in poi sarà possibile commercializzare. Pensiamo a quello che potrebbe significare per la nostra stessa economia, il nostro quotidiano, le nostre abitudini, tutto ciò.
Dal punto di vista della risposta di cittadini e classe politica di certo non possiamo parlare di una notizia presa nel migliore dei modi. Le informazioni che man mano arrivavano dall’Europa, nei mesi precedenti lasciavano intendere che una grandissima novità ci sarebbe stata per quella che è di fatto la modalità di commercializzazione e la commercializzazione stessa di specifici prodotti di natura alimentare. Parliamo di farine insomma, in questo caso, derivanti da specifiche dinamiche, per intenderci.
Negli ultimi giorni, la Commissione europea ha lanciato di fatto il via libera alla commercializzazione di prodotti che contengono specifiche farine. Prima d’ora mai vendute sul nostro territorio, nazionale e non. Come pronta risposta, il nostro paese ha da subito prodotto, attraverso il Governo guidato da Giorgia Meloni ben quattro decreti che garantiscono la presenza di etichette obbligatorie per gli alimenti in questione. Parliamo di articoli che possono contenere ben quattro tipologie di farine: larve, grilli, tarme e locuste.
“Emaniamo i decreti sulle farine di insetti che riguardano i livelli autorizzativi che l’Europa ha dato sulle di farine derivanti da insetti. Non discuto il fatto che ci si possa nutrire di quello che è più idoneo alla propria alimentazione, ma vanno indicazioni chiare. Altra cosa sono i cibi sintetici che mettono in discussione il rapporto fra uomo e natura”. Queste le parole del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Lo stesso ministro ha inoltre aggiunto che in conferenza i decreti sono stati firmati oggi e notificati alla Commissione europea. Il tutto, insieme ai ministri delle Imprese Adolfo Urso e della Salute Orazio Schillaci.
Chiaramente i questo senso le voci e le mezze notizie si rincorrono a più riprese. Sano, meno sano, ottimo, dannoso. Quello che sappiamo con certezza, in merito alla stessa farina di grillo è che si tratta di un prodotto di estrema qualità. Un kg di questa specifica farina, infatti, pare possa arrivare a costare tra i 75 e gli 80 euro. Al momento nel nostro paese la farina di grillo potremmo trovarla come ingrediente per numerosi alimenti, tra questi: snack salati, dolci, pane, biscotti, pasta.
Questa è sola teoria, certo, perché in pratica, ad oggi l’unica azienda ad aver richiesto l’autorizzazione per la commercializzazione prodotti che contengano questo specifico ingrediente è la Italian Cricket Farm. Siamo insomma allo stadio iniziale di un processo che di certo nel nostro paese non è ancora partito. Secondo specifiche stime il tutto potrebbe partire da Torino, una delle prime città a portare tra i banchi dei supermercati pasta a base di farina di insetti.
Farina di grillo, l’invasione è iniziata: il parere degli esperti
In merito alla vicenda in questione. Argomento che da molte settimane ormai è entrato nel vivo del quotidiano per milioni e milioni di italiani è intervenuta la Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (Siaaic). Il parere in questione non è certo dei migliori, se si guarda la situazione ponendo l’accento sui rischi che si potrebbero correre in merito ad eventuali allergie di tipo alimentare. Tali prodotti possono portare a questo, come già riscontrato in Cina, Stati Uniti e nella stessa Europa.
Secondo gli esperti il 2% degli italiani sensibili ai crostacei, parliamo di circa 800mila persone, sarebbe a rischio reazioni allergiche. “In letteratura scientifica sono già stati riferiti numerosi casi di pazienti con reazioni a farine di artropodi – specifica Mario Di Gioacchino, presidente Siaaic– in particolare a farine di grilli, con sintomi che vanno da lieve orticaria a gravi shock anafilattici–
Si tratta spesso di pazienti già allergici ad altre sostanze, sia alimentari che animali, che nella maggior parte dei casi avevano un’allergia nota ai crostacei e dopo aver ingerito farine di grillo hanno avuto una reazione. Sia nei crostacei che nei grilli sono infatti presenti molecole simili, che quindi giustificano una reazione crociata tra i due alimenti”.
“Si ipotizza inoltre la possibile presenza di proteine cross-reattive – continua l’esperto – non ancora individuate. In generale, poi si suppone una reattività crociata tra questi alimenti attorno al 90%”. Quando parliamo di farine di insetti parliamo di un prodotto ad alto contenuto di proteine, grassi, vitamine e minerai. Forte è l’emissione, in questo caso di gas serra, rispetto a ciò che accade alla maggior parte del bestiame. Un mercato in assoluta crescita.
Le stime parlano infatti di numeri davvero esorbitanti. 390 milioni di consumatori per il 2030 che acquisteranno alimenti per 260mila tonnellate. La posizione di Siaaic chiede insomma la massima prudenza: “Il rischio di anafilassi – conferma Di Gioacchino – dopo l’ingestione di farine di artropodi. In particolare grilli, in chi è allergico ai crostacei o agli acari non è di dominio comune, i pazienti non sono consapevoli della necessità di evitare l’ingestione di insetti. Poiché questi sono sempre più promossi come fonte di proteine in tutto il mondo, i medici dovranno educare i pazienti su questo rischio e le agenzie di regolamentazione dovranno considerare l’esigenza di un’etichettatura precauzionale pertinente, in modo da favorire un consumo consapevole e senza rischi”.
Una situazione insomma tutta nuova che andrà di certo scoperta e gestita, in ogni caso man mano in base a tutte le varie evoluzioni più che mai naturali. Farina di insetti insomma presso in commercio, liberamente, presto sulle nostre tavole, potenzialmente. La novità certo intriga ma sono ancora molte, troppe secondo alcuni, le cose che non si conoscono o si conoscono troppo poco.