Negli ultimi tempi i titoli di alcune banche sono letteralmente crollati: quali sono le banche più sicure secondo la BCE?
Il crollo della Silicon Valley Bank e della Credit Suisse ha gettato nello sconforto milioni di risparmiatori. Adesso arriviamo a capire cosa è successo.
Negli ultimi giorni gli istituti bancari più importanti hanno registrato un crollo dei loro titoli. Purtroppo, il repentino aumento dei tassi di interesse da parte delle banche centrali, nel tentativo di contrastare il tasso di inflazione, ha preso alla sprovvista le istituzioni. Dopotutto, questo fenomeno non si era mai verificato nella storia monetaria.
Tutto ciò ha inevitabilmente delle ricadute, all’interno di uno scenario in cui l’inflazione è ormai fuori controllo e le situazioni geopolitiche esercitano un enorme pressione sui prezzi delle materie prime e non solo.
Scopriamo cosa sta accadendo e quali sono le banche più sicure, in questo momento, secondo la BCE.
Le banche più sicure: la lista della BCE
Dopo il fallimento di alcune banche statunitensi, molti risparmiatori si domandano quali siano le banche più sicure in questo periodo storico.
Sull’argomento è intervenuta anche Giorgia Melon,i che ha invitato i risparmiatori a non andare nel panico e a non avere alcun timore, data la solidità del sistema bancario europeo.
Con io crollo delle azioni della Deutsche Bank, sulla questione è dovuto intervenire anche il cancelliere tedesco che ha ribadito la solidità del sistema europeo, che si fonda su una struttura di vigilanza con regole molto rigorose.
A tale proposito è intervenuta anche la Banca Centrale Europea che nel corso del mese di febbraio 2023 ha deciso di stilare la lista delle migliori banche del momento.
Tale valutazione è stata effettuata prima del crollo di alcuni istituti bancari degli Stati Uniti.
In ogni caso, nella lista stilata dalla BCE sono stati inseriti anche due banche italiane, ovvero la Credem e la Mediolanum. Mentre nella classifica delle banche con la minore rischiosità, la Credem è proprio al primo posto con una percentuale irrisoria del 1%, mentre la Mediolanum ha un grado di rischiosità del 1,50%.
Ma ci sono anche altri istituti di credito come:
- La Mediobanca con l’1,68%
- Intesa Sanpaolo con l’1,72%
- La Fineco Bank con l’1,75%
- Il gruppo UniCredit con il 2%
- Cassa centrale Banca Credito Cooperativo italiano con il 2,50%.
Non a caso le banche più sicure inserite nella classifica della BCE sono quelle di maggiori dimensioni. Dopotutto, questi istituti bancari proprio a causa delle loro elevate dimensioni sono guardate con maggiore interesse dalla Banca Centrale Europea. In sostanza, questi colossi bancari sono sottoposti ad un meccanismo di vigilanza che avviene sia da Bankitalia che dalla BCE. Tutto ciò garantisce una maggiore stabilità alle suddette banche.
Inoltre, i colossi bancari sopra menzionati sono anche quelli sui quali è possibile trovare maggiori informazioni. Perché su di loro ricade anche l’attenzione da parte degli organismi internazionali e nazionali.
Il collasso di Credit Suisse: facciamo chiarezza
La Credit Suisse era una delle banche più forti e potenti al mondo, prima che i titoli in borsa crollassero e i risparmiatori corressero ad effettuare prelievi per decine di milioni di euro. Ma che cosa è accaduto?
Il fallimento di Credit Suisse ha destabilizzato non poco il sistema economico internazionale. La paura principale è che si possa ripresentare la stessa crisi finanziaria già vissuta nel 2008.
Credit Suisse è uno dei più importanti colossi bancari del mondo. O meglio: lo era prima del crollo.
All’inizio di marzo credit Suisse, nel giro di soli cinque giorni, ha perso più del 75 per cento del valore dei propri titoli sul mercato dei capitali, per questo motivo è stata costretta ad essere acquisita dalla sua diretta rivale UBS per 3,3 miliardi di dollari.
Come ha potuto la seconda più grande banca della Svizzera a finire in questa situazione?
Credit Suisse era una delle più importanti banche del settore finanziario che, all’inizio del 2023, gestiva più di mille miliardi di Franchi. Parliamo di circa 1.300 miliardi di euro. Il colosso bancario operava in 50 paesi del mondo con 45 mila dipendenti.
La Credit Suisse fu fondata nel 1856, diventando una delle banche più longeve di sempre. L’attività principale di cui si occupava Credit Suisse è quella di fornire servizi finanziari dedicati a clienti molto facoltosi. Purtroppo, nel corso della sua storia, soprattutto nell’ultimo periodo, la banca è finita spesso coinvolta in processi per crimini fiscali, fino a comprometterne la reputazione.
La goccia che fa traboccare il vaso arriva nel marzo del 2023, quando si verifica il fallimento della banca Silicon Valley Bank. Tutto ciò ha generato un effetto a catena, con gli investitori che hanno deciso di rinunciare agli asset delle realtà meno solide. E tra queste c’è ovviamente la Credit Suisse, visti gli scandali degli ultimi anni.
Per questo motivo, il valore degli asset delle azioni della banca sono crollati spingendo migliaia di clienti a ritirare il denaro, mandando l’istituto in crisi di liquidità. In men che non si dica l’istituto bancario è diventato insolvente.
Ma il suo fallimento avrebbe ripercussioni sull’economia globale. Per fortuna, è intervenuto il governo elvetico con una linea di credito da 100 miliardi di euro per scongiurare qualsiasi rischio e obbligando UBS ad acquistare Credit Suisse per oltre 3 miliardi di franchi. Riuscendo, in questo modo, a fermare il crollo.